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ANTEPRIMA – Concorso docenti, ecco come verranno assegnati i punti

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La Tecnica della Scuola è in grado di fornire delle anticipazioni sulla tabella dei titoli utili alla formazione delle graduatorie per il concorso per 63.712 nuovi docenti.

Premesso che la tabella distingue tra i titoli relativi a scuola dell’infanzia e primaria, scuola secondaria di I e II grado, posti di sostegno, posti per insegnanti tecnico pratico (comunque per ognuno è possibile conseguire non oltre 10 punti), nella bozza sono contenuti i punteggi da associare ai titoli e ai servizi utili a “ciascuna procedura concorsuale”.

Questi riguardano il dottorato di ricerca (5 punti), un diploma di laurea ulteriore però a quello utile all’accesso per l’abilitazione (1,5 punti), la specializzazione per il sostegno (1,5 punti, ma non si considera per l’accesso al concorso per il sostegno), il titolo utile all’insegnamento in Clil (1,5 punti), certificazione CeClil (1 punto).

Detto che in generale al titolo di accesso, l’abilitazione, viene attribuito un punteggio proporzionale al punteggio conseguito (comunque non oltre 2,5 punti), per l’abilitazione nella scuola secondaria e quella conseguente alla laurea in Scienze della Formazione Primaria (pure conseguita all’estero) vengono assegnati altri 5 punti. Lo stesso metro (2,5 + 5 punti) vale per i candidati al sostegno. Mentre per gli Itp il titolo di idoneità “d’insegnamento nella specifica classe di concorso”, può comportare sino a 10 punti.

Hanno il loro peso, con punteggi variabili, anche eventuali perfezionamenti post diploma e post laurea, master universitari, altre abilitazioni all’insegnamento, la collocazione in graduatorie di merito relativi a concorsi precedenti, le certificazioni linguistiche dal livello C1 in poi.

Per quanto riguarda il servizio d’insegnamento svolto, il Miur ha deciso di assegnare 0,5 punti per ogni anno: a tal fine, viene considerato “il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo per ciascun anno scolastico continuativo non inferiore a 180 giorni, ovvero quello valutabile come anno di servizio intero”. Il servizio ritenuto utile, non è solo quello svolto nelle scuole statali o paritarie di ogni ordine e grado, ma anche nei convitti statli e nei centri di formazione professionale. Il riferimento normativo rimane sempre il D.M. 124/1999.

 

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Ha il suo peso nel computo finale anche l’abilitazione all’esercizio della libera professione, a patto che sia conforme alla classe di concorso per cui ci si candida.

Allo stesso modo, possono essere presentate eventuali “pubblicazioni” prodotte: “per ciascun libro o parte di libro dai contenuti inerenti alla specifica classe di concorso ovvero le aree trasversali della pedagogia, della didattica, dei Bes o dell’utilizzo delle Tecnologie per l’informazione e la comunicazione nella didattica”, verrà assegnato 1 punto.

Per quanto riguarda, infine, “ciascun articolo dai contenuti inerenti alla specifica classe di concorso ovvero le aree trasversali della pedagogia, della didattica, dei Bes o dell’utilizzo delle Tecnologie per l’informazione e la comunicazione nella didattica, pubblicato su riviste ricomprese negli elenchi Anvur”, il ministero dell’Istruzione ha indicato 0,20 punti per ciascuna opera.

Dalla bozza risulta, comunque, che dalla somma dei “titoli professionali, culturali e di servizio” possono essere assegnati al massimo 10 punti.

A questi punti, la commissione individuata dagli Usr, presieduta da un dirigente o un docente universitario, dovrà aggiungere il computo delle prove scritte (al massimo 30 punti) e quello della prova orale (al massimo 40 punti).

Ricordiamo che la bozza sui punteggi qui riassunti è suscettibile ancora di qualche lieve cambiamento: entro il 28 gennaio, su di essa sarà chiamato infatti ad esprimersi il Cspi, il cui parere non sarà comunque vincolante.

 

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