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Concorsi scuola: forse un decreto legge per pubblicare i bandi senza parere del CSPI

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Come avevamo già anticipato il confronto fra i sindacati e la ministra Azzolina si è concluso con un nulla di fatto anche se, nel loro comunicato unitario, i sindacati si dichiarano soddisfatti almeno per la “ripresa di un confronto che ora però, per essere realmente produttivo,  deve svilupparsi a tutto campo sulle tante questioni richiamate negli interventi di questa mattina, a partire dalla richiesta di differire i termini per la presentazione delle domande di  mobilità del personale della scuola, stanti le grandi difficoltà di movimento degli interessati e le situazioni in atto nelle aree più direttamente toccate dall’epidemia”.
Né a questa né alle altre questioni poste in evidenza la Ministra ha fornito risposte.

I problemi sollevati dai 6 sindacati presenti (oltre a Flc, Cisl, Uil, Snals e Gilda c’era anche Anief) sono stati tanti: si è andati dagli organici, alle assunzioni in ruolo, alla stabilizzazione dei precari fino all’utilizzo della delega per la mobilità).
E, giusto per non trascurare nulla sono state poste questioni su domanda con riserva dei docenti in TFA, quota 100, superamento blocco quinquennale ed LSU.

Un accenno rapido è stato fatto anche al tema dei concorsi.
Nei giorni scorsi la ministra Azzolina aveva assicurato che i bandi sono pronti e verranno emanati a breve, ma resta il problema che il CSPI non ha ancora fornito il proprio parere.
E’ pur vero che l’articolo 3 del Decreto L.vo 233/99 stabilisce che i pareri “sono resi dal consiglio nel termine ordinario di 45 giorni dalla richiesta, salvo che per motivi di particolare urgenza il Ministro assegni un termine diverso” e che “decorso il termine si può prescindere dal parere”, ma in questo caso il parere mancherebbe non per inerzia del CSPI bensì per una causa di forza maggiore.
Forse, per evitare possibili ricorsi e contenziosi, la ministra Azzolina e gli uffici di Viale Trastevere stanno già pensando ad una disposizione da inserire nel decreto legge che dovrebbe essere adottato dal Governo nella giornata di venerdì 3 aprile.
Ma per la verità siamo sempre nel campo delle ipotesi come abbiamo già scritto.

Provvedimento che dovrà contenere diverse misure relative alla scuola (le più importanti saranno quelle sulla conclusione dell’anno scolastico e sugli esami di Stato) e che i sindacati considerano “assolutamente indispensabile”.
“Sarà questo per tutti il vero e impegnativo banco di prova” affermano in proposti i sindacati che ribadiscono la posizione già espressa più volta: “Occorre un confronto costante e a tutto campo al massimo livello politico perché possa essere opportunamente valorizzato il lavoro ai tavoli tecnici su temi che per loro natura richiamano decisioni di livello politico. È necessario rilanciare un metodo che guardi al confronto come fattore importante e decisivo per la qualità delle decisioni e per garantire alle stesse l’indispensabile supporto di condivisione e compattezza per la scuola pubblica”.