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Contratti a termine e assunzioni dopo 36 mesi: ora tocca alla Cassazione dire la sua

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Tanto si è parlato della sentenza della Corte Costituzionale n.187/2016, depositata il 20 luglio scorso.

Poiché in quell’occasione sono stati in qualche modo ridimensionati gli entusiasmi suscitati dalla sentenza della Corte di Giustizia UE del 27/11/2014, a brevissimo interverranno, sulla questione dell’illecita reiterazione dei contratti a termine nella scuola, anche le sezioni unite della Corte Suprema di Cassazione.

Il prossimo martedì 18 ottobre si terrà infatti l’udienza innanzi alle sezioni unite, le quali saranno chiamate a pronunciarsi – alla luce dei principi enunciati dalla Consulta – sulle conseguenze derivanti dalla illegittima reiterazione dei contratti a termine.

Se da un lato la Corte Costituzionale ha già evidenziato che il piano straordinario di assunzioni di cui alla L. 107/2015 ha, in qualche modo, cancellato l’illecito rappresentato dalla reiterazione dei contratti a termine in violazione dei principi comunitari in materia, dall’altro resta, quantomeno, dubbia la soluzione per coloro i quali non sono stati assunti con il piano straordinario.

Le sezioni unite saranno chiamate quindi a pronunciarsi in ordine alla natura e misura della sanzione applicabile nei confronti della Pubblica amministrazione, nello specifico dell’Amministrazione scolastica.

L’importanza di questo passaggio giudiziario emerge anche laddove si consideri che, nelle scorse settimane, il Presidente della Corte di Cassazione avrebbe divulgato a tutte le Corti d’Appello d’Italia un invito affinché non si pronuncino in materia finché non si esprimeranno le Sezioni Unite della Cassazione.

 

La Tecnica della scuola sarà presente, martedì mattina a Roma, presso la Corte di Cassazione, al fine di descrivervi e raccontare, in tempo reale, l’andamento di un’udienza così delicata per il futuro di tanti precari della scuola italiana.

 

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