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Covid, Crisanti spera nel Natale: “Stop di tre settimane alle scuole. Contagi potrebbero diminuire”

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Andrea Crisanti guarda con cauto ottimismo le azioni del Governo che con l’ultimo Dpcm ha provato a mettere gli argini all’escalation di contagi. Ma il microbiologo vuole andare oltre, ovvero alle vacanze di Natale, quando lo stop delle scuole potrebbe dare ulteriormente un aiuto.

Le misure del Dpcm sono coraggiose

Intervenuto a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecora‘, il professore ordinario di Microbiologia dell’Università di Padova dà un voto al nuovo Dpcm: “è un provvedimento coraggioso e indispensabile se vogliamo evitare il lockdown, ha scontentato molti ma non credo fosse evitabile. Se gli dovessi dare un voto gli darei 8“.

Le vacanze di Natale sono un’opportunità

Come ha detto chiaramente il premier Conte nel corso della conferenza stampa di presentazione del Dpcm, la speranza è che da qui a Natale il numero di contagi possa scendere.

Tuttavia, secondo Crisanti, bisogna considerare anche il periodo natalizio come un’occasione per ridurre i contagi, anche a causa delle vacanze che fermerà le scuole: “Penso però che si debba vedere il Natale non come un pericolo ma come un’opportunità. Ci saranno tre settimane di stop alle scuole, le attività produttive saranno leggermente ridotte, tuteleremo le attività commerciali e cercheremo di limitare gli spostamenti. Dovremmo vedere il Natale come un’opportunità per diminuire ulteriormente i contagi”.

In effetti i trasporti ringrazieranno…

Il pensiero di Crisanti è certamente rivolto, specie per la scuola, ai problemi che i trasporti possono generare: è proprio indirizzata a questo punto la disposizione del Dpcm del 24 ottobre che invita le scuole a fare ricorso alla didattica digitale integrata pari ad almeno il 75% delle attività, per quanto riguarda la scuola superiore.

La decisione di mutare la didattica in presenza in lezioni a distanza, da remoto, avverrà comunque sempre, si legge ancora nel Dpcm, “previa comunicazione al Ministero dell’Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferite agli specifici contesti territoriali”.

Uno stop alle attività didattiche nel periodo di Natale potrebbe anche fornire un’idea, seppur parziale, di quanto realmente possa incidere la scuola come veicolo di contagi covid.

Al momento l’incidenza sembra attestarsi su numeri bassi, come ripete da settimane la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

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