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Decreto scuola fermo, per il Quirinale il servizio nelle paritarie è uguale alla statale e dubbi su concorso Dsga

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Erano corrette le anticipazioni della Tecnica della Scuola sui motivi del ritardo di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto scuola, detto anche salva-precari bis, poiché modificato non poco rispetto alla prima versione di inizio agosto già approvata dal CdM del Governo M5S-Lega: a confermare lo scetticismo rispetto alla versione già approvata in CdM, è ora direttamente il Quirinale, il quale ha fatto sapere di non avere ancora ricevuto la versione definitiva perché tra gli uffici legislativi sono state suggerite delle modifiche riguardanti almeno due punti.

I motivi del ritardo

Il primo punto, reputato evidentemente inammissibile, riguarda la discriminazione che si verrebbe a determinare nel concorso riservato ai docenti con almeno 36 mesi. In questo caso, si sarebbe create una differenziazione di trattamento tra supplenti delle scuole statali e quelle paritarie: la modifica si renderebbe necessaria, “in particolare, sulla discriminazione che si avrebbe per il concorso tra supplenti delle scuole statali e quelle paritarie visto che esiste un unico sistema scolastico nazionale”.

In questo caso, al Quirinale non sembra interessare il fatto che per accedere alle supplenze nelle scuole paritarie non si deve necessariamente essere scelti da graduatorie pubbliche e normate: operazione per la quale invece passano tutti i supplenti che operano negli istituti pubblici.

Dubbi pure sui titoli per accedere ai concorsi

Inoltre, il Colle ha chiesto di andare a rivedere il decreto salva-precari bis nella parte in cui sono stati banditi concorsi per Dsga “con diversi titoli di accesso all’interno delle stesse competenze”: riferendosi al concorso riservato per Direttori dei servizi generali e amministrativi, gli esperti di legge del Quirinale hanno trovato curioso il fatto che non è stata richiesta la laurea.

Mentre per quello ordinario, il titolo di studio universitario, anche specifico per la gestione economica della scuola, viene considerato indispensabile per l’accesso alle prove selettive.

La nota del Ministero dell’Istruzione

Il Ministero dell’Istruzione, in un nota, precisa “che il decreto-legge licenziato dal Consiglio dei Ministri il 10 ottobre scorso sta proseguendo con regolarità il suo iter normativo”.

“Il provvedimento – prosegue il comunicato – è in attesa di essere inviato alla firma del Capo dello Stato, dopo essere stato perfezionato in alcuni suoi punti, così come deciso nel corso del confronto della seduta del Consiglio dei Ministri, sempre dello scorso 10 ottobre”.

La nota del senatore Mario Pittoni (Lega)

Sul decreto scuola è intervento il senatore Mario Pittoni: “Per sbloccare il decreto Scuola, a parte la questione DSGA facenti funzione posta dal ministero dell’Istruzione in modo troppo pasticciato per salvare esperienze preziose appellandosi al principio di buon andamento della pubblica amministrazione sancito dall’art. 97 della Costituzione, basterebbe reinserire i Percorsi abilitanti speciali, come da accordo Miur/sindacati che ha evitato lo sciopero generale. Invece vedrete che M5S e PD percorreranno le strade più astruse pur di non darla vinta a logica e buon senso (non sia mai che si ascolti suggerimenti di avversari e categorie interessate!), inventandosi pseudo soluzioni destinate purtroppo solo ad aggiungere problema a problema”.