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Diplomati magistrale: protesta e proposte dei Cobas in piazza il 6 luglio

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Ormai è chiaro che la questione dei diplomati magistrale turberà (e non poco) i sonni del Ministro e del suo staff per i prossimi mesi, almeno fino a quando non verrà trovata una soluzione che soddisfi se non proprio tutti almeno il maggior numero possibile di insegnanti.
Dopo le proteste dei sindacati confederali e le rimostranze affidate a FB da parte di tantissimi docenti,  per la giornata del 6 luglio è in programma a Roma una manifestazione organizzata dai Cobas ai quali il provvedimento annunciato dal Governo non piace per niente.
“Di fatto – sostengono i Cobas –  si parla di congelamento perché non viene presa nessuna decisione ma si sposta il problema in avanti di 4 mesi e questo anche per i docenti di ruolo che da questa disposizione non hanno nulla di garantito. La motivazione è che si cerca di ‘studiare’ un provvedimento consono, atto a risolvere l’intricata questione delle maestre/i DM che da anni garantiscono il funzionamento della scuola ma allo stato attuale non hanno alcuna prospettiva di immissione in ruolo”.
Secondo Piero Bernocchi. portavoce nazionale Cobas, questa spiegazione regge poco: “La questione – sottolinea – è nota da mesi e le forze politiche al governo ne avevano fatto uno dei cavalli di battaglia della loro campagna elettorale criticando il ministro Fedeli per non essersi impegnato nella soluzione della vicenda”.
Sulla questione i Cobas hanno anche elaborato una loro proposta cosi articolata:
1) conservazione del ruolo per i docenti con anno di prova superato e con anno di prova in corso, compresi i titolari della legge 68/99;
2) conservazione del diritto al posto assegnato per i docenti con ruolo accantonato in attesa di sentenza di merito;
3) mantenimento delle GAE per chi già inserito e apertura delle stesse per tutti coloro che possiedono titoli abilitanti (diplomati magistrali ante 2001/2002, laurea in Scienze della Formazione Primaria, Linguistico Brocca, TFA, PASS, CAS. GAE storiche e Graduatorie di Merito fino ad esaurimento delle stesse compresi gli idonei); possibilità di apertura straordinaria di una finestra per l’aggiornamento del servizio all’anno scolastico corrente; la graduatoria deve essere provinciale e funzionale all’immissione in ruolo.
Per rendere più completo il quadro delle rivendicazioni nel tentativo di ridurre ancora di più il precariato nella scuola, i Cobas chiedono anche l’assunzione in ruolo per tutti coloro che raggiungono i 36 mesi di servizio anche non continuativi, la diminuzione del numero di alunni per classe, la diffusione del tempo pieno su tutto il territorio nazionale e l’abrogazione della legge 107 (in particolare del comma 131) e di tutte le leggi che prevedono tagli alla scuola pubblica.
Nella giornata del 6 luglio in concomitanza con la manifestazione, una delegazione dei Cobas incontrerà i responsabili del Ministero oltre che di referenti politici e parlamentari che potrebbero farsi carico del problema.