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Graduatorie nelle scuole messe sul banco degli imputati

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Sempre più spesso le graduatorie di Istituto per le supplenze e anche quelle che vengono disposte con le MAD, in caso di esaurimento delle graduatorie di I, II e III fascia, rappresentano per alcuni Dirigenti scolastici un intralcio e il rischio di nominare un docente indesiderato. Per altri Dirigenti scolastici e per molti docenti invece le graduatorie di Istituto rappresentano un atto di trasparenza e una procedura di merito per individuare un docente supplente a ricoprire cattedre a volte anche prive di docenti titolari.

I contrari al meccanismo delle graduatorie

Un Dirigente scolastico della Lombardia in un post facebook solleva il problema del sistema centralizzato di gestione del reclutamento dei docenti e del personale ATA, sostenendo che tale sistema è “basato su graduatorie che nulla hanno a che fare con la promozione della qualità e neanche con una presunta garanzia di imparzialità”. Tale Ds scrive che il reclutamento dei docenti tramite lo scorrimento delle graduatorie è al tracollo.

Una Dirigente scolastica del Veneto aveva sostenuto che il DM 640 del 30 agosto 2017 riferito all’aggiornamento e nuovo inserimento degli aspiranti supplenti per le graduatorie di circolo e d’istituto di terza fascia valide per il triennio 2017-2020, era un decreto demenziale. Tale decreto ministeriale per la Ds obbligava a reclutare il supplente non gradito, mentre la chiamata per competenze avrebbe agevolato la scuola nella scelta didattica più opportuna.

Recentemente, in una intervista fatta da La Tecnica della Scuola ad un dirigente scolastico in anno di prova, il Dirigente intervistato ha dichiarato che la cosa che gli piace di meno del sistema scolastico è il dovere rispettare graduatorie per chiamare persone che si sa già essere inadeguate e deve curvare il potenziamento per evitare di avere una fila di genitori fuori dalla porta che si lamentano di un insegnante incapace di insegnare.

I favorevoli al meccanismo delle graduatorie

Tra i dirigenti scolastici e i docenti c’è chi pensa che il meccanismo delle graduatorie è una selezione trasparente, regolare e che tiene conto di vari aspetti del curriculum di un docente.

Con le graduatorie il Dirigente scolastico non può chiamare chi vuole lui a prescindere dal punteggio, ma è vincolato a seguire la posizione di graduatoria di ogni singolo aspirante alla nomina.

Le graduatorie sono formate dando un riconoscimento al titolo di accesso e al voto riportato su tale titolo, c’è un punteggio da attribuire anche per i tioli culturali posseduti e poi c’è anche un punteggio da attribuire per l’anzianità del servizio svolto.

È parere diffuso nell’ambito delle scuole che le graduatorie tutelano i diritti degli aspiranti supplenti da possibili clientele o favoritismi personali, mentre la chiamata diretta si presterebbe ad un eccesso di discrezionalità e potrebbe generare anche una possibile corruzione.

L’Anac, infatti, aveva specificato che le procedure di “conferimento di incarichi di docenza” potevano rappresentare attività a rischio di corruzione. In particolare, la delibera dell’Anac, si riferisce proprio a possibili “discriminazioni e favoritismi nell’individuazione all’interno degli ambiti territoriali del personale cui conferire incarichi”.