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Homeschooling, sempre più famiglie fanno studiare i propri figli a casa. E con i vaccini…

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I vaccini obbligatori hanno portato circa 50 famiglie della Valle d’Aosta a non iscrivere i figli a scuola e iniziare l’homeschooling.

“In questa scuola pubblica non ci sentiamo liberi, ce ne andiamo”, sono le parole dei genitori che si sono sentiti obbligati dallo Stato e che hanno scoperto di avere il desiderio di un’istruzione differente per i loro figli, si legge su Il Fatto Quotidiano. Una scelta per evitare la vaccinazione obbligatoria e assicurare l’istruzione ai bambini che potrebbe ben presto essere seguita da molti altri genitori in tutt’Italia”.

“Per ora – spiega Stefano Minetti, presidente dell’associazione “Pro libera scelta Vda” – siamo circa cinquanta famiglie ma molto dipende da come si comporterà lo Stato a marzo: se quei bambini saranno sbattuti fuori dalle aule potrebbero decidere di fare scuola parentale. I genitori sono preoccupati e scettici”. 

A garantire la scelta della scuola parentale In Italia è l’articolo trenta della Costituzione: “È diritto e dovere dei genitori mantenere, istruire ed educare i propri figli”, che dà quindi la libertà ai genitori di insegnare direttamente ai figli a leggere, scrivere e fare studiare la matematica.

E infatti, il fenomeno dell’homeschooling è ogni anno sempre più diffuso, dati del Miur alla mano: solo nell’ultimo anno scolastico il ministero ha registrato 1.226 alunni in istruzione parentale. Nello specifico: 438 alla scuola primaria, 475 alla secondaria di primo grado e 313 alle superiori, numeri che crescono da tre anni circa, ma che quest’anno, complice l’obbligo vaccinale che spacca il Paese, potrebbe vedere un ulteriore aumento.

Ma quali sono le regioni dove è più diffuso l’homeschooling?

A registrare il maggior numero di homeschoolers è la Campania, che guida con 228 alunni in istruzione parentale, seguito dal Trentino Alto Adige con 160, la Sicilia con 133 e la Lombardia 119, mentre in Molise nessuno ha ancora optato per questa scelta.

Ricordiamo che in questo caso vale solo la legislazione italiana, quindi non valgono norme regionali o locali.
Inoltre, in caso di istruzione parentale, i genitori degli alunni, ovvero coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, ogni anno devono presentare la comunicazione preventiva al dirigente scolastico del territorio di residenza. 

Questi studenti sostengono annualmente l’esame di idoneità per il passaggio alla classe successiva in qualità di candidati esterni presso una scuola statale o paritaria, fino all’assolvimento dell’obbligo di istruzione.
Dal punto di vista legislativo, la garanzia dell’assolvimento del dovere all’istruzione avviene attraverso l’autocertificazione dei genitori di avere le capacità tecniche ed economiche per provvedere all’educazione dei propri figli, continua Il Fatto Quotidiano.

I genitori-insegnanti sono tenuti a seguire le linee guida nazionali del Ministero dell’Istruzione e quindi non i programmi della scuola dove si andranno a sostenere annualmente l’idoneità.

Ma come si compone lo studio dell’homeschooling?

In effetti è una delle prime domande che ci si pone, ovvero, io genitore stabilisco orari e libri scolastici in modo rigido, o faccio di testa mia e cerco di sfruttare l’occasione per non far sentire l’obbligo dell’istruzione a mio figlio?

Non esiste una regola precisa, ci sono molti genitori che non adottano nessun libro scolastico e non pongono degli orari fissi, proponendo ai propri figli un’istruzione realmente alternativa.

Altri invece prendono spunto dal modello della scuola pubblica, specie adottare qualche libro di testo e cerca di fissare un po’ di orari e regole.

In alternativa, esistono casi in cui vengono contattati degli insegnanti esperti in questo ambito e che quindi si occuperanno dell’istruzione degli alunni direttamente dalle loro case.