
Maltrattamenti o semplici punizioni da parte di educatori? Al momento non è chiaro: fatto sta che una sedicenne di Frosinone ha denunciato i suoi genitori perché a suo dire le avrebbero fatto violenza psicologica. Loro si sono difesi dicendo di aver agito per farla studiare. Lo riporta Il Messaggero.
“Devo denunciare mamma e papà”, si è presentata così agli investigatori la ragazzina, stanca di subire le vessazioni dei genitori. Lo ha fatto all’uscita da scuola, accompagnata da un’amica. A suo dire questi ultimi le avrebbero reso la vita impossibile a forza di divieti che riguardavano solo lei, però, e non il fratello poco più grande.
I divieti
Ma in cosa consisterebbero questi divieti? Vietato uscire di casa, ma prima ancora vietato truccarsi o indossare un certo abbigliamento troppo femminile, vietato frequentare le amiche o recarsi alle feste organizzate dai coetanei. La vita della ragazzina doveva svolgersi soltanto tra casa, scuola e studio.
Ad un certo punto però la minorenne si sarebbe ribellata ed avrebbe cominciato a contestare i genitori dicendo loro quello che pensava veramente. La loro reazione, se possibile, è stata ancora peggiore. Sempre secondo quanto riferito nella dettagliata denuncia, i genitori avrebbero messo in atto delle punizioni che non avevano proprio a che vedere con i mezzi di correzione.
La ragazza è stata allontanata dalla casa dei genitori
In alcune circostanze le avrebbero impedito di mangiare. Poi l’avrebbero costretta ad alzarsi all’alba per poter svolgere tutte le faccende di casa prima di andare a scuola. Il magistrato, ricevuta la segnalazione e in attesa che vengano espletate tutte le indagini del caso, ha disposto l’allontanamento della ragazza dalla casa familiare in via precauzionale, affidata alla nonna almeno per ora.
I due genitori, però, non ci stanno: entrambi avrebbero respinto tutte le accuse mosse dalla figlia sostenendo di aver svolto soltanto il loro ruolo di educatori. Le punizioni? Certo, hanno detto, sono state date ma quelle che normalmente si danno ad un adolescente che non vuole saperne di studiare o di rispettare determinate regole: togliergli per qualche tempo lo smartphone oppure obbligarli a stare a casa per prepararsi alle interrogazioni.
La coppia sarebbe incredula: “Sono letteralmente caduti dalle nuvole”, riferisce il loro legale. “Non abbiamo usato alcun tipo di violenza psicologica nei suoi confronti. Abbiamo educato entrambi i figli ai valori importanti e tra questi proprio quello della famiglia”, hanno dichiarato tramite l’avvocato.
Nei prossimi giorni si terrà in forma protetta l’audizione della sedicenne presso il tribunale per i Minori. La sedicenne, almeno fino a questo momento, non avrebbe fatto alcun dietrofront circa la pesanti affermazioni scritte nero su bianco nella denuncia, nei confronti della madre e del padre.
Per loro la scuola avrebbe sempre avuto la priorità. Secondo quanto riferito dai due indagati al loro legale, non avrebbero mai abusato dei mezzi di correzione, anzi più volte, nonostante certe alzate di testa da parte della figlia che contestava ogni regola, avevano cercato di soprassedere. Ma davanti alla mancanza di rispetto, davanti agli insulti e al linguaggio scurrile utilizzato dalla minorenne nei loro confronti, non potevano far finta di niente.