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Il rebus delle nuove classi di concorso e le abilitazioni

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Con l’emanazione dei posti messi a concorso, si comincia ad avere un quadro più chiaro delle nuove classi di concorso che la Corte dei Conti si sta accingendo ad approvare.

Il documento è stato, infatti, sino a ieri, 18 febbraio, “secretato” e nulla, tranne poche notizie framentarie, è trapelato.

Naturalmente, nel testo di cui disponiamo, mancano dati importantissimi, come i titoli di studio per accedere agli insegnamenti, la tabella di corrispondenza tra le vecchie e le nuove classi di concorso e le norme transitorie che permetteranno agli abilitati con i precedenti requisiti di poter partecipare al nuovo concorso.

La composizione della tabella delle classi di concorso, tra l’altro, ha comportato sino all’ultimo momento dei mutamenti. L’ultima modifica, in ordine cronologico, ha riguardato la spendibilità della laurea in Scienze Religiose: i tecnici del Miur hanno verificato che permetteva l’accesso ad un numero davvero troppo alto di insegnamenti e, per questo motivo, ne hanno dovuto ridurre la portata.

Per quanto riguarda le classi di concorso per le quali sono stati creati nuovi codici alfanumerici, possiamo già trarre alcune deduzioni.

Innanzittutto, gli ambiti disciplinari per la scuola secondaria di I e II grado sono otto, mentre le macroaree solo per la scuola superiore sono sedici. Inoltre, parecchie abilitazioni potranno portare ad insegnare molte più discipline rispetto agli anni precedenti.

 

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C’è poi un altro dato, sinora non emerso: non tutte le nuove classi concorsuali saranno presenti nel concorso per esami e titoli in via di approvazione finale e di pubblicazione in Gazzetta. È evidente, ad esempio, che manchino all’appello diverse classi di concorso relative ai laboratori degli istituti superiori. Evidentemente, al Miur debbono aver “cassato” la possibilità per via dei posti residui oggi presenti ed anche in prospettiva, nel prossimo triennio.

 

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Un’altra considerazione da fare riguarda, invece, le 10-15 classi di concorso nuove. Quelle, per intenderci, che rappresentano delle novità assolute, introdotte per andare a coprire dei “buchi” negli istituti di nuova tipologia.

Come nel caso dei licei musicali, dove è stata introdotta, ad esempio, la classe A055 – Strumento musicale negli istituti di istruzione secondaria di II grado, con 593 posti a concorso: in questa materia non esiste ancora alcun abilitato e, dunque, ci si chiede, chi potrà parteciparvi?

Infine, c’è un’ultima considerazione da fare. Quella relativa al fatto che per un periodo di tempo, che durerà almeno alcuni anni, le nuove classi di concorso saranno necessariamente aperte anche a coloro che si sono formati con titoli di accesso con curricoli diversi da quelli richiesti dalle rinnovate tabelle: ad un neo-laureato o laureato da poco tempo, infatti, dovrà essere data necessariamente la possiblità di accedere ai prossimi Tfa abilitante.

Per saperne di più, non ci resta che attendere il testo definitivo che dovrebbe essere noto nei prossimi giorni.

 

 

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