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Martina Carbonaro, De Luca: “Non è normale fidanzarsi a 12 anni”. Schlein: “Legge su educazione al rispetto a scuola”

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Mentre emergono nuovi inquietanti dettagli sul femminicidio di Martina Carbonaro, 14enne di Afragola uccisa dal suo ex fidanzato 18enne, in molti si stanno interrogando su come interrompere quella che è diventata una vera e propria mattanza di donne.

Schlein chiede la collaborazione di Meloni

La segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, come ha ribadito più volte, crede che bisogna partire dalla scuola. Come riporta Agenzia Dire, ecco le sue parole pronunciate a “Dritto e Rovescio”, su Rete4: “Sul contrasto alla violenza di genere, proprio ieri mi sono rivolta una volta ancora alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e le ho detto, almeno su questo, mettiamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti insieme al Paese. Noi abbiamo lavorato e votato anche insieme maggioranza e opposizione delle norme sulla repressione, il punto è che manca la prevenzione, completamente”

“Per fare la prevenzione due sono le cose che servono: la formazione specifica degli operatori delle forze dell’ordine, della giustizia e della pubblica amministrazione di modo che quando viene fatta una denuncia si abbiano tutti gli strumenti per capire quale misure mettere in campo, e poi la cosa più importante, che è intervenire a partire dalle scuole. Il problema non è episodico, è culturale ed è strutturale nel nostro Paese. C’è purtroppo una cultura patriarcale che attecchisce anche tra i più giovani e che gli fa pensare di avere un diritto al possesso del corpo o della vita delle donne. Un’idea violenta e criminale che bisogna sradicare subito, per questo dico che è fondamentale il ruolo delle scuole e ho chiesto a Giorgia Meloni, dato che abbiamo votato insieme sulla repressione, proviamo a presentare una legge da votare subito che introduca l’educazione al rispetto e alle differenze obbligatorie in tutte le scuole d’Italia”, ha aggiunto.

La premier, dal canto suo, ha scritto ieri su X: “Sono molti i provvedimenti che abbiamo approvato finora per tentare di fermare questo male, ma dobbiamo essere consapevoli che le norme non saranno mai sufficienti se non daremo vita ad una profonda svolta culturale e sociale. In questi anni dei passi in avanti sono stati fatti, ma evidentemente non basta. Dobbiamo fare di più, tutti insieme”.

“A 12 anni non è normale fidanzarsi”

Stanno facendo discutere, nel frattempo, le parole del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca sulla 14enne, riportate da Napoli Today: “Era fidanzata da due anni con un ragazzo, da quando cioè aveva 12 anni. È normale che una ragazza di 12 anni, che è una bambina, si fidanzi senza che nessuno dica niente? Per me è un problema”. L’influencer Valeria Angione lo ha interrotto però dicendo che “non è un problema della ragazza che aveva 14 anni ma del ragazzo che l’ha ammazzata”.

De Luca ha poi proseguito: “Io direi a quelli della mia generazione di essere padri e madri, non finti giovani, soprattutto con i figli maschi. È normale che una ragazza di 12 anni, che è una bambina, si fidanzi senza che nessuno dica niente? Per me è un problema. Ovviamente concordo con il fatto che la violenza che eserciti, quale che sia l’interlocutore, è sempre violenza. Io sono d’accordo anche che la donna deve presentarsi come vuole, non c’è dubbio che abbia il diritto di fare come vuole. Poi posso dire, da padre, che siccome nel mondo ci sono anche persone che hanno un po’ di disturbi, che hanno un po’ di fragilità, forse è ragionevole avere un po’ di prudenza. Non contesto il tuo diritto, ti dico: cerchiamo di essere umani e capire qual è la realtà vera, altrimenti moriamo di ideologismi”.

“Era un ragazzo tranquillo”

A dire la loro anche i genitori dell’assassino. La madre a La Repubblica ha detto: “Alessio era un ragazzo tranquillo, un lavoratore e problemi non ce ne ha dati mai. Conoscevamo bene Martina, le volevamo bene, stavano insieme da due anni, Alessio è molto più grande, è vero, ma qui da noi si usa così e anche ai genitori di Martina stava bene. La scuola mio figlio l’aveva lasciata a 15 anni, preferiva andare al cantiere, sapeva faticare, eh. Però da quando Martina l’aveva lasciato era sempre nervoso, agitato, la sera gli facevo la camomilla perché non dormiva più”.

Nel frattempo ieri c’è stata una passeggiata rumorosa al grido di “Mai più vittime. È stato il vostro bravo ragazzo”, con mazzi di chiavi fatte suonare in aria, fischietti, e fumogeni viola per dire “basta”. Qualche centinaio di studentesse dei licei e delle università di Roma, assieme alle attiviste di Non Una di Meno e al collettivo Athena della Sapienza, hanno marciato per Martina Carbonaro.

L’aggressione

Come riporta Repubblica, a compiere l’omicidio, secondo le indagini in corso, sarebbe stato l’ex fidanzato della ragazza, un diciottenne attualmente fermato con l’accusa di omicidio volontario, che ha poi confessato di averla aggredita e uccisa. Secondo quanto dichiarato, l’aggressione sarebbe nata da un rifiuto: la studentessa voleva chiudere definitivamente la relazione. Il giovane avrebbe colpito la ragazza con una grossa pietra trovata sul posto. Il delitto, descritto come particolarmente violento, ha sconvolto famiglia, amici, scuola e quanti la conoscevano.

In attesa delle conferme ufficiali da parte del medico legale, la procura indaga per femminicidio, un termine che ancora una volta segna con dolore la cronaca italiana.

Accorato il messaggio della madre, che su Facebook ha condiviso una foto della figlia e scritto: “Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà. Vola in alto. Ora starai con i miei genitori. Tu sei stata importante e lo sarai per sempre”.

Il sindaco di Afragola ha affidato ai social un messaggio sentito: “Oggi Afragola piange per l’inconsolabile dolore di una vita spezzata, un fiore reciso con una cieca violenza senza senso che toglie il respiro. Siamo tutti profondamente addolorati per l’orrore dell’inaccettabile morte di una adolescente a cui è stato tolto il diritto di vivere”.

Il messaggio della sua scuola

Anche la scuola della ragazza ha pubblicato un messaggio di cordoglio: “Tutta la comunità dell’Istituto si stringe intorno alla famiglia di Martina, in questo momento di immenso dolore, per la sua prematura e tragica scomparsa che lascia un vuoto incolmabile nei cuori di tutti noi, compagni, insegnanti e personale scolastico. La ricorderemo sempre per il suo sorriso e la sua gentilezza, qualità che l’hanno resa speciale in ogni giorno trascorso insieme. Sarà sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri e farà parte per sempre di questa comunità che non la dimenticherà mai”.

La scuola media di Afragola, paese del napoletano dove viveva la ragazzina, aveva già scritto un post commovente per ricordarla e per sottolineare l’impegno della comunità scolastica per sradicare la cultura patriarcale.

“Martina era una di noi. Una ex alunna della nostra scuola. Una ragazza dolce, piena di sogni, con lo sguardo aperto sul futuro. Aveva solo 14 anni. La sua vita è stata spezzata in modo brutale da chi non ha accettato la sua libertà. Da chi confondeva l’amore con il possesso. La notizia della sua morte ci ha colpiti profondamente, come comunità scolastica, come educatori, come compagni. È difficile trovare le parole, ma è doveroso trovarle. Perché il silenzio non protegge”, questa la prima parte del messaggio.

“Il silenzio nasconde. Martina ci lascia un messaggio potente: che il rispetto non è un’opinione, che dire no è un diritto, che amare non significa controllare. Nel suo nome, vogliamo dire basta. Basta alla violenza, agli abusi, al silenzio complice. Basta a relazioni malate che fanno male, anche tra i più giovani. Nella nostra scuola, continueremo a educare all’amore, al rispetto, alla libertà. Perché ogni ragazza, ogni ragazzo, abbia il diritto di crescere senza paura. Martina resta con noi. Nel ricordo. Nel dolore. Ma soprattutto, nel nostro impegno a costruire un futuro migliore”, conclude l’istituto.