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Note a scuola, Corlazzoli: bestemmia pedagogica, meglio abolirle

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Su Il Fatto Quotidiano, il maestro e blogger, Alex Corlazzoli scrive a riguardo le note scolastiche. Il suo pensiero è abbastanza netto: “Si tratta di una bestemmia pedagogica, meglio abolirle”. 

Dopo aver pubblicato la nota di una maestra scritta a un alunno che non aveva fatto i compiti, Corlazzoli rivolge idealmente 5 domande alla collega, con invito finale all’abolizione di questo strumento:

1) A chi volevi parlare, cara maestrina dalla penna rossa? Ai genitori di Michele? Secondo te non lo sanno che Michele non ha scritto alcun pensiero? Ti sei chiesta perché? Non valeva la pena scrivere una mail alla mamma o al papà di Michele? Parlare con questi genitori?

2) Hai guardato negli occhi Michele, mentre scrivevi quella frase sul suo diario? Cosa avrà pensato quel bambino di te? Gli hai spiegato cos’hai scritto? Ti sei domandata come si è sentito Michele?

3) Cara maestrina, cosa speri di ottenere con quella nota? Il pensierino di Michele? Un papà e una mamma che prenderanno per le orecchie il povere Michele? Un mea culpa di quei genitori?

4) Nella prima settimana hai già dato una nota. Quante ne darai quest’anno? Il tuo essere insegnante (composto di “in”- “segnare”, dal latino), il tuo lasciare una traccia è questo? Lasci “segni” sul diario? Pensi che sia questo il valore di una maestra?

5) Hai mai preso una nota all’età di Michele? Te la ricordi?

Al di là di queste cinque domande, che non avranno risposta, il tema vero è che nella nostra scuola ci sono ancora maestri che usano questo mezzo per punire: la nota, pensando che possa educare. E’ la scuola di mio padre, di mio nonno. E’ una bestemmia pedagogica l’uso del diario per scrivere, esercitando chissà quale potere, la reprimenda.

Facciamo una riforma piccola piccola per cambiare le nostre scuole: eliminiamo le note, oppure diamole alle maestre e ai maestri che le usano!