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Obbligo mascherine luoghi di lavoro, Locatelli: “Proroga? Dipende dal tipo di impiego”. Il punto sulla scuola

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La situazione Covid in Italia, nonostante l’assenza, ormai, di particolari restrizioni e la protezione fornita dalla vaccinazione, non è del tutto rosea. La variante Omicron 5 si sta ampiamente diffondendo in tutto il paese, complice anche il progressivo allentamento di misure di contrasto del virus. In un momento del genere, è ragionevole pensare ad eliminare ulteriormente alcuni obblighi, come quello di indossare la mascherina nel luogo di lavoro? Su questo punto si è espresso il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli a Sky TG24

Al momento il medico ribadisce che una decisione a riguardo non è ancora stata presa, e che tutto dipenderà da molti fattori. Come riporta Sky TG24 in settimana dovrebbe svolgersi una riunione sul tema, di preciso sull’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi di lavoro privati, tra i rappresentanti del Governo e l’Inail. A quanto pare, secondo alcune voci, sicuramente alla luce degli eventi attuali, si andrà verso una proroga dell’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale Covid.

“Credo che tutto vada contestualizzato rispetto alla tipologia di lavoro: permanenza in luoghi chiusi, presenza di soggetti fragili, contatti con il pubblico. In questi casi è giusto raccomandare l’uso delle mascherine sul lavoro. Va però omogeneizzato l’impiego tra il settore pubblico e privato”, ha dichiarato Locatelli.

Cosa avverrà a scuola?

Secondo queste parole si potrebbe pensare che l’obbligo di mascherine verrà prorogato anche a scuola, anche se non è del tutto chiaro. Ciò avverrebbe nel caso in cui gli istituti scolastici, nonostante non siano attività commerciali, vengano considerati come luoghi in cui avviene un contatto con il pubblico.

Locatelli, sempre secondo quanto riporta Sky Tg24, ha però allontanato questa possibilità, almeno per il momento. Secondo lui, infatti, la situazione non è allarmante: “Ci stiamo muovendo verso una fase di endemizzazione del virus, al netto di picchi come quello che stiamo affrontando”.

Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità ha sottolineato comunque il fatto che recentemente il virus circola, eccome. “È di lampante evidenza che questo periodo estivo, rispetto agli scorsi, è caratterizzato da una circolazione virale elevata. Va detto in modo molto chiaro: c’è una sottostima dei casi, molti fanno riferimento a tamponi effettuati a domicilio”, ha affermato.

Per combattere contro eventuali picchi di contagiosità come quello che stiamo affrontando il medico ha parlato della campagna vaccinale relativa alla quarta dose, che secondo lui dovrebbe essere rivolta anche ai 50enni. “Darei priorità a chi rischia di sviluppare malattia grave. Sessant’anni può essere una soglia ragionevole, anche abbassata a 50″, ha spiegato.

Locatelli si è detto ormai più volte contrario, comunque, all’obbligo vaccinale, che per lui dovrebbe essere rivolto solo al personale sanitario: “È una pagina ormai chiusa, unica eccezione è ovviamente per il personale sanitario e per chi è deputato ad assistenza dei fragili”. Secondo queste parole non sembra prospettarsi quindi un ritorno al Green Pass per il personale della scuola. Molto probabilmente molti docenti 50enni e 60enni potranno però, su base volontaria, accedere alla vaccinazione.