
Il Ministero ha pubblicato un focus dal titolo “Risultati a distanza: inserimento nel mondo del lavoro dei diplomati”.
Il documento analizza i risultati occupazionali dei diplomati italiani negli anni scolastici dal 2016/2017 al 2021/2022, basandosi sui dati delle Comunicazioni Obbligatorie aggiornate al quarto trimestre 2023. L’obiettivo è comprendere l’inserimento lavorativo e le scelte educative post-diploma, evidenziando i percorsi di studio e le loro correlazioni con l’occupabilità.
Occupabilità dei diplomati
Circa il 44% dei diplomati ha stipulato almeno un contratto di lavoro nei due anni successivi al diploma. Gli studenti provenienti da indirizzi professionali risultano i più occupabili rispetto a quelli dei licei e degli istituti tecnici.
Primo contratto
La tempistica per l’attivazione del primo contratto varia. Nel 2021, circa il 12,6% dei diplomati ha trovato lavoro entro 3 mesi, mentre il 37,5% ha attivato il primo contratto entro due anni. I contratti a tempo determinato sono la tipologia più diffusa, seguiti dall’apprendistato.
Occupazione a un anno dal diploma
A un anno dal diploma, il 22% circa dei diplomati ha avuto un contratto di lavoro attivo. I diplomati degli indirizzi professionali mostrano tassi di occupazione superiori rispetto a quelli dei licei e degli istituti tecnici.
Occupazione netta a due anni dal diploma
La percentuale di diplomati con un contratto attivo a due anni dal diploma è aumentata nel tempo. Nel 2021, il 30,1% dei diplomati aveva un contratto, con un incremento rispetto al primo anno.
Risultati a distanza di un anno: stato occupazionale
I diplomati sono classificati in quattro categorie:
- Studiano: 46,8% (prevalentemente provenienti dai licei).
- Lavorano: 17,2% (maggioranza da indirizzi professionali).
- Studiano e lavorano: 5,7%.
- Altro: 30,3% (inclusi NEET e percorsi all’estero).