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Prof dà pugno ad alunno, Giuliani: “Docente in trappola, reazione comprensibile ma del tutto sbagliata” – PODCAST

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Intervenuto a Radio Cusano Campus, nel consueto angolo del direttore, Alessandro Giuliani, direttore della Tecnica della Scuola, ha fatto il punto sulla stretta attualità a proposito di scuola. Due i temi affrontati: la questione dell’emergenza educativa, emersa in seguito ai recenti fatti di cronaca che hanno avuto come sfondo la scuola, e il rinnovo del contratto.

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Cosa farà il nuovo Governo a proposito del rinnovo del contratto?

Innanzitutto il nostro direttore si è concentrato sulla questione del rinnovo del contratto scuola, questione in sospeso con cui dovrà confrontarsi il nuovo Governo: “La situazione non è delle migliori. Innanzitutto partiamo da un concetto: i 300 milioni che sarebbero bastati per chiudere il contratto 2019/2021 e arrivare a circa 100/110 euro lordi medi a dipendente sembrerebbero non essere considerati così come li aveva assegnati il ministro Bianchi. Il Mef sta ancora valutando la fattibilità di questa proposta. Più parti non danno più per scontato che il ministro Valditara vada a proseguire la strada già tracciata”.

“Io però non mi soffermerei su questo aspetto, quanto sul fatto che venerdì scorso da Palazzo Chigi sono arrivate delle comunicazioni negative anche per il contratto. Si è esplicitata l’intenzione del Governo di assegnare quasi tutta la Legge di Bilancio alle spese relative al caro energia. Ciò comporterà una mancanza di risorse, che i sindacati si aspettavano, per il nuovo contratto. Con o senza i 300 milioni per il precedente contratto i sindacati dovranno stabilire cosa fare. La situazione è simile a quella dell’estate scorsa, quando i sindacati hanno detto che servivano garanzie per la Legge di Bilancio, oggi tradotte in un nulla di fatto”, ha aggiunto.

Ecco cosa avverrà secondo Giuliani: “Se ci sono o meno i 300 milioni poco importa; i principali sindacalisti hanno sempre detto che erano decisive le decisioni del Governo. Questo non ha potuto fare molto, ci sono esigenze e priorità contingenti a livello anche internazionale. A breve, nel giro di una decina di giorni, capiremo ciò che accadrà. Personalmente presumo che si chiuderà il Ccnl 2019/2021 e per il prossimo si vedrà”.

Pugno ad alunno: solidarietà al prof ma gesto assolutamente sbagliato

Il direttore della Tecnica della Scuola ha preso una posizione netta a proposito della vicenda del professore di Pontedera che ha sferrato un pugno ad un alunno che lo stava deridendo: “Noi, come Tecnica della Scuola, non interveniamo mai su questo genere di episodi ma abbiamo ritenuto necessario cercare di far ragionare il popolo della scuola e tutti coloro che si sono schierati senza ombra di dubbio al fianco del docente. A nostro avviso è una reazione comprensibile, di esasperazione, frutto di un contesto sempre più problematico a livello di utenza a famiglie. Quello che è accaduto ha il sapore della trappola: il professore è stato ripreso mentre stava alla cattedra e la classe lo scherniva. Detto questo, non si può reagire in questo modo”.

“Reputiamo questo episodio come frutto di esasperazione, senza entrare nel merito, potrebbe esserci anche una forma di burnout. Il professore andrà incontro ad un provvedimento disciplinare, forse ad una procedura di carattere anche penale, in quanto non si è trattato di legittima difesa. C’è anche una possibile procedura di carattere civile che si potrebbe risolvere con un risarcimento danni”, ha continuato.

“Abbiamo intervistato Rusconi (Anp Roma), che ha spiegato quali circostanze si potrebbero determinare dopo dei fatti del genere. Al di là delle sanzioni reputiamo che il corpo docente non può mettersi sullo stesso piano degli alunni ma debba comunque autoregolamentarsi. Diversi nostri lettori hanno giustificato il gesto ma a nostro modo di vedere, anche fosse un buffetto, non cambia molto. Non si può parlare di pugno educativo, l’educazione non passa attraverso la violenza. La scuola deve costruire cittadini del domani e non è questa la modalità”, questo il punto di vista di Giuliani.

Da dove partire per combattere questa vera e propria emergenza educativa? “Da anni si chiede la presenza di equipe di psicologi e pedagogisti in ogni scuola, a cui gli insegnanti e i ragazzi possano fare riferimento. In questo modo i casi più problematici verrebbero fuori subito, o almeno una parte di questi potrebbero essere trattati. Installare telecamere? Bisognerebbe consultare il Garante della Privacy”, ha risposto il direttore.

“Il docente doveva avere un atteggiamento consono. Siamo i primi, come testata, a solidarizzare nei suoi confronti ma non si reagisce in quel modo”, ha concluso Alessandro Giuliani.