
Un’aggressione brutale, organizzata prima dell’ingresso a scuola, ha scosso Montebelluna. Un quindicenne è stato preso a calci e pugni da un gruppo di coetanei nella zona delle corriere. Il suo “errore”? Aver denunciato un episodio di bullismo ai danni di un compagno. Il ragazzo, ricoverato in ospedale, ha pagato con la violenza una scelta di civiltà. Ora la vicenda è all’attenzione del dirigente dell’Istituto.
L’episodio si inserisce in un’escalation preoccupante che coinvolge sempre più spesso gli ambienti scolastici della Marca trevigiana. Le cronache parlano chiaro: dal pestaggio a Valdobbiadene a gennaio, con due studentesse che hanno aggredito un compagno cinese, fino agli episodi al polo di Lancenigo, dove si segnalano risse, furti e minacce ricorrenti.
Come riportato dal Corriere, per fronteggiare la situazione, diversi Comuni hanno attivato presidi straordinari di sicurezza. A Valdobbiadene, il sindaco ha disposto la presenza quotidiana di vigili e carabinieri nelle aree scolastiche. “È un segnale forte, ma serve anche un lavoro profondo di prevenzione e sensibilizzazione”, avverte.
A Montebelluna si valutano misure simili. “Il nostro presidio fisso del weekend in centro ha dato segnali positivi, ma quello che è accaduto ci impone di fare di più”, dichiara il sindaco. Fratelli d’Italia propone l’uso di dashcam, taser e cani antidroga all’interno delle scuole.
A Villorba, il sindaco Francesco Soligo conferma: “Continuiamo con i controlli nelle vicinanze degli istituti. È prevenzione, ma anche tutela per gli studenti e l’intera cittadinanza”.