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Referendum, Renzi si gioca la carta delle assunzioni nelle scuole del Sud: le faremo

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Il premier Renzi, in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, si gioca la “carta” assunzioni al Sud: anche nella scuola.

Il presidente del Consiglio la sfodera, domenica 13 novembre, durante un’intervista a Napoli, negli studi televisivi e di produzione di Canale 21. Rispondendo alle domande del direttore editoriale, Gianni Ambrosino, Renzi ha parlato del Piano per il Sud, del Referendum costituzionale, della Brexit e dell’elezione di Donald Trump, ma anche del rilancio di Bagnoli e dei rapporti con il sindaco Luigi de Magistris.

Alla domanda sui sondaggi che danno, al momento, il No al referendum in vantaggio sul Si, Renzi ha risposto, secondo una nota diffusa dall’emittente: “Speriamo che i sondaggisti si stiano sbagliando, come è avvenuto prima con la Brexit e poi con la elezione di Trump negli Usa”.

Secondo il premiere, “il punto di fondo è che ci sono ancora moltissimi indecisi ed io mi rivolgo a loro e dico che in questo referendum chi vota Si lo fa per ridurre gli sprechi e i costi della politica; ridurre il numero dei politici, con la riduzione dei senatori; eliminare enti inutili come il Cnel; evitare il ping-pong tra Camera e Senato per l’approvazione di una legge e per semplificare la vita a milioni di cittadini. Chi vota per il Sì sceglie un voto contro la casta. Se vince il No, invece, resta tutto com’è ora, ma allora perché in tanti si lamentano che certe cose non vanno? Chi si lamenta come fa a votare No?”.

 

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Renzi ha commentato anche le dichiarazioni del governatore campano De Luca, che ha parlato di 200mila assunzioni nella Pa da fare al Sud: “io dico che sicuramente in alcuni settori della pubblica amministrazione, come il comparto della sicurezza, le forze dell’ordine, il comparto scuola e quello della sanità abbiamo bisogno di fare assunzioni e le faremo”.

“A cominciare dalle forze dell’ordine. Su questi argomenti ci vuole buonsenso e De Luca dice bene quando parla dello sblocco del turn-over che è fermo da 10 anni”, ha sottolineato il premier.

Ricordiamo, che nella scuola, oltre al turn over, grazie al finanziamento di un miliardo di euro in arrivo con la Legge di Stabilità è prevista la trasformazione di 25mila posti in organico di diritto, come annunciato poche ore prima dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: considerando anche un minimo di turn-over, ciò significa, sempre se le commissioni di competenza confermeranno questa entità di posti, soprattutto quelle che si occupano del bilancio pubblico, che l’anno prossimo potremo avere altre 40-50mila assunzioni. Di cui una fetta, probabilmente la più piccola, proprio al Sud.

 

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