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Rientro in classe, i soldi ci sono: Azzolina scopre un miliardo di fondi Pon “dimenticati”. M5S: fanno 5,6 miliardi

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Quasi un altro miliardo per la scuola. È quello che ha “scoperto” di avere nel dicastero dell’Istruzione la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e che ora utilizzerà per finanziare il rientro in sicurezza nel mese di settembre: parlando ai microfoni di Radio 24, la titolare del MI ha detto che dopo essere giunta al ministero ha “chiesto di poter vedere i conti e i soldi non spesi. Mi è stato detto che ero il primo ministro a fare questa domanda. C’erano 800 milioni di euro di Pon (programmi operativi nazionali del ministero dell’Istruzione ndr) non spesi e ora li stiamo spendendo”.

Quel miliardo che “nessuno aveva visto”

Azzolina ha aggiunto che “quindi quel miliardo che si cercava in realtà c’era già ma nessuno lo aveva visto”.

A questo punto, ai 2,4 miliardi già assicurati per il ritorno in classe in presenza a settembre (circa 1,4 miliardi dal Decreto Rilancio e un altro miliardo ulteriore concesso dal titolare del Mef Roberto Gualtieri) , secondo i calcoli della ministra dell’Istruzione, vanno aggiunti gli 800 milioni di euro del Piano operativo nazionale messi in stand by e poi “dimenticati” nelle stanze del palazzo bianco di Viale Trastevere a Roma.

Nuovi arredi, nuovi spazi

Azzolina ha anche confermato che questi finanziamenti saranno “destinati al rinnovo degli arredi”. Quindi, all’acquisto dei banchi singoli al posto degli attuali banchi doppi: questa sostituzione permetterebbe, ha spiegato, “di recuperare spazio e noi al momento, sulla base delle indicazioni del Comitato tecnico scientifico: dobbiamo mantenere il metro di distanza”.

Come indicato nelle Linee Guida approvate venerdì scorso, la ministra ha ricordato che per la ripresa delle lezioni, considerando il perdurare del rischio epidemiologico, i finanziamenti serviranno per “spazi nuovi, nuove aule e pensiamo a edifici scolastici dismessi, ma anche patti territoriali per portare gli studenti fuori dalla scuola intesa in maniera tradizionale”.

I 3,2 miliardi complessivi saranno inoltre utili a rimpinguare “l’organico, soprattutto nella scuola dell’infanzia per poter fare lezioni in piccoli gruppi”.

Alla titolare del ministero dell’Istruzione è stato anche chiesto se c’è l’intenzione di utilizzare il plexiglass in classe, sul quale si è soffermato nel week end ancora una volta l’ex vice-premier Matteo Salvini: “è una bufala e lo è stata sempre, fin dal primo momento. Le Linee guida non ne parlano da nessuna parte”, ha tagliato corto Azzolina sempre ai microfoni di Radio 24.

Il M5S: per la scuola tanti soldi pronti, tanti per il futuro

Sui finanziamenti per la ripresa delle lezioni, si è espresso anche il M5S sostenendo che i fondi (evidentemente includendone altri dedicati all’edilizia) sono addirittura pari a 5,6 miliardi di euro: con un post pubblicato sul Blog del Movimento, sostengono che “la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte hanno annunciato che le scuole italiane disporranno di un miliardo di euro in più rispetto ai 4,6 già stanziati da inizio anno”.

I 4,6 i miliardi di euro citati dai 5 Stelle sono quelli stanziati nella scuole nel 2020; poi ce n’è un altro derivante dallo sblocco dei cantieri edili e dai fondi per il digitale. Per un totale, dunque, di 5,6 miliardi.

Dai calcoli dei “grillini”, quindi, i finanziamenti sarebbe consistente: si tratterebbe di “fondi per l’edilizia scolastica, per la gestione dell’emergenza, per la chiusura dell’anno scolastico in corso e per l’avvio del prossimo”.

I 5 Stelle confermano anche un “Piano pluriennale di intervento attraverso il finanziamento dei nuovi fondi europei, a partire dal cosiddetto Recovery fund. Questo Piano deve partire dal tema dell’edilizia e della sicurezza di studentesse, studenti e personale per dar vita a un radicale rinnovamento degli spazi e della didattica, investendo sulla digitalizzazione, sulla formazione dei docenti, sulla lotta alla povertà educativa e su una effettiva apertura delle scuole ai territori. L’istruzione dei nostri figli è l’investimento più proficuo che possiamo fare, la base da cui far ripartire il Paese”, concludono i pentastellati.