Home Attualità Riparte “Presa diretta” su Rai3

Riparte “Presa diretta” su Rai3

CONDIVIDI

Questi i temi della prima puntata della nuova stagione di “presa diretta” di Riccardo Iacona al via stasera 9 gennaio su Rai3.

A parlare è lo stesso Jacona: “Roma è stata saccheggiata e oggi se andiamo a vedere il buco di bilancio di 14 miliardi di euro è il risultato di decenni di questo saccheggio e noi faremo vedere dal basso le ferite rimaste dentro al tessuto della città. È impressionante. Tor Vergata è uno scempio, sono 200 milioni di euro. Poi c’è il punto verde che non è mai partito, altri 30 milioni di euro. Sono queste male amministrazioni che hanno costruito il bilancio e poi faremo il rodaggio a questo primo anno della sindaca Raggi”.

“La seconda parte invece è dedicata al tema dell’inquinamento luminoso. Abbiamo cancellato il cielo e le stelle: otto italiani su dieci non lo vedono perché viviamo continuamente dentro una bolla luminosa che tra l’altro ci costa molto di più di quanto costa negli altri Paesi, ma pochi sanno che questa esposizione continua alla luce artificiale può far male alla salute”.

Un nuovo ciclo con diverse inchieste ogni settimana sui temi dell’attualità nazionale, puntando anche su temi mai trattati prima: “Faremo un aggiornamento sulla buona scuola, questione sanità, truffe, il resto sono tutti argomenti nuovi per noi e per il pubblico. E’ questa la caratteristica di Presa Diretta che cerca di conoscere cose nuove per trasmetterle al pubblico. Staremo molto attenti alle questioni che hanno a che fare con l’economia, con il mercato del lavoro, voucher, referendum. Con tanta forza entrerà l’Africa nei nostri racconti”.

 

{loadposition carta-docente}

 

E una novità per dare voce ai testimoni del nostro tempo: “Prima di Presa diretta ci sarà un incontro che farò ogni settimana con un personaggio, un incontro di venti minuti, la rubrica si chiama Iacona Incontra. Il primo personaggio sarà Nicola Gratteri, procuratore capo a Catanzaro. Ci racconterà per la prima volta in televisione come mai non è diventato ministro della giustizia del governo Renzi nel 2014, lo stato dell’arte della lotta contro la ‘ndrangheta, ma soprattutto le grandi difficoltà della giustizia. E’ uno spazio che mi sono voluto inventare per dare la possibilità a persone che hanno qualcosa da dire di avere il tempo di dirlo”.