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Stipendi docenti, in 4 anni calati del 7%. Uil: si intervenga su contratti e pensioni

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Analizzando il rapporto Ocse “Education at a glance” 2016, merita un discorso a parte, purtroppo, l’esiguità degli stipendi degli insegnanti italiani.

Dallo studio annuale risulta cha dal 2010 al 2014 gli stipendi degli insegnanti sono diminuiti del 7% in termini reali. E la variazione della paga dei prof tra l’assunzione e la pensione varia meno che negli altri paesi.

Inoltre, in cinque anni (2008-20013) il Pil italiano ha perso 8 punti percentuali. Ma per la scuola il calo è stato quasi del doppio (-14%) 
Per la Uil Scuola, quello sul decremento delle buste paga dei docenti, in termini di potere d’acquisto, è un “dato impressionante”.

Assieme ai mancati investimenti, continua il sindacato, “è il risultato di scelte politiche svincolate dalla realtà a cui bisogna porre subito rimedio attraverso un recupero di risorse e investimenti da destinare alla scuola”.

Come “resta ancora molto da fare per garantire il diritto allo studio, realizzato meglio nella scuola dell’infanzia e nell’inclusione delle fasce più deboli”.

Un paradosso del Rapporto, continua il sindacato, “è che, mentre le relazioni tra ministero e sindacati scuola sono ridotte al lumicino, l’Ocse indica, analizzando le ricadute sul mercato del lavoro, proprio la contrattazione collettiva come uno dei fattori di successo”. Contrattazione che, però, in Italia non sembra decollare. Anzi.

“Occorre intervenire subito – spiega Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola – sui contratti del personale della scuola e sul sistema pensionistico in modo da favorire il ricambio generazionale”.

 

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