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Toti: non vedo perché un insegnante vaccinato debba partecipare alle riunioni con insegnanti non vaccinati

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“Non vedo perché un lavoratore vaccinato debba essere costretto a convivere con un non vaccinato, oppure un insegnante vaccinato debba partecipare alle riunioni didattiche con insegnanti e personale non vaccinato. E banalmente perché un cittadino che si è diligentemente vaccinato debba dividere il posto in autobus con un non vaccinato. Forse qualcuno spera di far chiudere ancora l’Italia, per giocare sulla paura e la miseria. Questo non deve accadere!”. Così il governatore della Liguria Giovanni Toti, e precisa: “Se entro la settimana prossima non avremo un sufficiente numero di prenotazioni sarà il caso di passare all’obbligo vaccinale per alcune categorie”.

In Liguria, infatti, le percentuali di non vaccinati nel comparto scuola sono ancora alte, con il 18% di persone in attesa di una dose, come riferiamo in un articolo precedente. Ecco perché il riferimento alla scuola non è mancato nelle parole del presidente di Regione.

La preoccupazione è per il rientro in classe

“Non è più l’ora di temporeggiare né di incertezze, tanto meno di messaggi ambigui – lamenta dalla propria pagina Facebook -. La settimana prossima riapriranno le grandi aziende, dopo le ferie di agosto e tra tre settimane inizierà la scuola. Ancora oggi i letti di ospedale sono pieni di persone non vaccinate, mentre la scienza ci ripete che la doppia dose di siero protegge da oltre il 90% delle conseguenze più severe del virus. E ancora, ieri si leggevano notizie di oltre 4 milioni di cittadini tra i 50 e i 60 anni che non si sono né prenotati né vaccinati – continua il governatore – sono proprio loro che finiscono in ospedale e potrebbero vanificare gli sforzi fatti da milioni di italiani per tenere aperto il Paese e tornare a una vita normale. Non possiamo rimanere schiavi di superstizioni, di battaglie di retroguardia e men che meno di meschini giochi politici, di chi strumentalizza e sfrutta per interesse una vera e propria macchina di insulti organizzata sui social da pochi fanatici no-vax”.