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Università, al via i test di ingresso a Medicina. Più di 65mila candidati si contendono 15mila posti, ne entrerà 1 su 4

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Oggi, 6 settembre, prendono il via, tra le varie proteste, i test nazionali per accedere ai corsi di laurea e di laurea magistrale ad accesso programmato a livello nazionale per l’anno accademico 2022/2023. Il 2022 è l’ultimo anno in cui si tiene questo tipo di test di ammissione. Dal prossimo anno, infatti, si aprirà una fase di sperimentazione biennale del TOLC Medicina affidato al CISIA. A rimanere è comunque il numero chiuso, elemento che secondo alcuni politici, come Matteo Salvini, andrebbe eliminato.

Secondo quanto riportato in un comunicato dell’Ansa, sono 65.378 gli aspiranti dottori attesi oggi dal test d’accesso a Medicina e Chirurgia che si contenderanno i 15.876 posti disponibili, così come abbiamo già anticipato. Solo uno studente su quattro, quindi, riuscirà a iscriversi.

La struttura del test e le novità

Com’è strutturata la prova alla quale dovranno sottoporsi i candidati? Gli aspiranti medici dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla (5 le opzioni di risposta previste). Il tempo a disposizione è di 100 minuti. Il punteggio massimo previsto per la valutazione delle prove è di 90 punti.

Ci sono anche delle novità nella prova di quest’anno. Il numero di quesiti per ciascuna materia, infatti, è stato rimodulato. La nuova ripartizione prevede il 15% del test per quiz di ragionamento logico, ragionamento numerico e humanities. La restante percentuale del test è attribuita alle materie disciplinari (biologia, chimica, fisica e matematica). Nello specifico sono previsti 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; 5 quesiti di ragionamento logico e problemi; 23 quesiti di biologia, 15 quesiti di chimica e 13 quesiti di fisica e matematica.

Il calendario dei test a numero programmato nazionale

Bisogna specificare che tra 15.876 posti 14.740 sono destinati ai candidati dei Paesi Ue e non Ue residenti in Italia e 1.136 ai candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero. Giovedì 8 settembre è poi in calendario il test per medicina veterinaria (9.524 gli iscritti), martedì 13 la selezione per i candidati in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria erogati in lingua inglese. Per il corso triennale per le professioni sanitarie la prova si terrà giovedì 15 settembre, mentre il 20 settembre è previsto il test per l’accesso alla laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria.

Gli ultimi a sostenere la selezione, mercoledì 28 settembre, saranno i candidati ai corsi di laurea magistrale delle professioni sanitarie. Per la formazione di architetto le date dei test saranno definite da ciascun ateneo nel proprio bando e dovranno essere conclusi entro venerdì 23 settembre.

Sempre secondo l’Ansa è stato stimato che nelle sedi dell’Università Sapienza, di Roma e Lazio, le ragazze iscritte al test di medicina sono più del doppio rispetto ai maschi: con un ‘rapporto’ di quasi 3 a 1. Le donne che sosterranno oggi la prova, sono infatti 2890, mentre gli uomini 1301.

Aumentare i posti della facoltà di medicina

Tra le numerose proteste degli studenti ad alzare la voce è stata anche la CIDA, la Confederazione sindacale che rappresenta unitariamente a livello istituzionale dirigenti, quadri e alte professionalità del pubblico e del privato. “Esiste un problema e deve essere affrontato – sottolinea Giorgio Rembado, Presidente di FP-CIDA – ci auguriamo che il prossimo Governo si impegni ad aumentare i posti a disposizione della facoltà di medicina in correlazione alle esigenze delle nostre strutture sanitarie da adeguare alle necessità dei nostri territori. Dobbiamo quindi affrontare il problema sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro sia dal punto di vista del riconoscimento professionale. Serve inoltre una risposta concreta ai nostri studenti che, uscendo dalla scuola superiore, decidono di intraprendere il percorso professionale nell’ambito della medicina: un percorso rimasto impervio, ma non sempre adeguato ai reali bisogni dei cittadini”.