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Vaccini ai docenti subito nel Lazio, in Piemonte ed Emilia Romagna. Zingaretti: se vuole l’Italia è un bellissimo Paese

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Si sta muovendo la macchina organizzativa che porta alla vaccinazione anti-Covid del personale docente e Ata prima dei tempi fissati solo alcune settimane fa: la somministrazione sono partite o stanno partendo in alcune Regioni, in particolare nel Lazio, Piemonte ed Emilia-Romagna.

Nel Lazio si parte il 22

Lunedì 22 febbraio partiranno le vaccinazioni del personale della scuola under 55 nel Lazio: a dirlo è stato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, a margine dell’avvio delle vaccinazioni degli over 80 nella caserma Magnasco a Roma.

“Il 18 partiranno le prenotazioni on line per la fascia d’età 55-45 del corpo docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università pubbliche e private – ha detto l’assessore – Le vaccinazioni partiranno lunedì 22 febbraio”.

La modalità di prenotazione, spiega una nota della Regione, è on line e serve la tessera sanitaria. Potranno prenotare dal 18 febbraio gli appartenenti alla fascia di età compresa tra i 55 e i 45 anni.

Invece, dal 22 febbraio le prenotazioni si faranno per la fascia di età tra i 44 e i 35 anni.

Infine, a partire dal 26 febbraio toccherà a tutti gli under 34.

Zingaretti: abbiamo bisogno di due cose

“Quando vuole l’Italia è un bellissimo Paese”, ha commentato presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine dell’inaugurazione del Centro vaccinazione anticovid presso l’auditorium Parco della Musica.

“L’Italia ha bisogno di due cose: fermare la pandemia e riaccendere i motori dell’economia. Entrambi gli obiettivi si raggiungono attraverso il successo della campagna vaccinale. Noi – ha proseguito – stiamo facendo la nostra parte. Nel Lazio stiamo aprendo sei grandi hub vaccinali”.

In Piemonte già prenotati

Anche in Piemonte è partita la campagna vaccinale con le prenotazioni on line avviate il 15 febbraio: si sono contate oltre duemila preadesioni in pochi istanti, da parte del personale scolastico, della formazione professionale e dell’università, e già 4mila adesione per gli over 80 caricate dai medici di famiglia.

Tramite la app piemontevaccina.it, il personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado e delle università ha iniziate ad aderire purché privo di patologie, poiché per le categorie più a rischio sono previsti canali diversi.

Possono aderire anche gli over 55, anche se al momento non possono ancora essere vaccinati, visto che le dosi di AstraZeneca, usato per questa categoria in Italia, è al momento validato solo fino ai 55 anni.

In Emilia Romagna AstraZeneca per tutti?

Anche l’Emilia Romagna si sta muovendo. Anzi, si sta vivendo un momento di blocco, perché dopo che il vaccino era stato destinato al personale scolastico si è giunti alla sospensione delle prenotazioni.

L’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini ha detto: “Abbiamo chiesto al Governo, so che lo stanno valutando in queste ore, di potere comprendere nella prenotazione tutto il target, indifferentemente dal 55esimo anno di età”.

Il problema è capire se “il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche a chi ha più di 55 anni. Credo che il Governo, entro un giorno o due, possa dirimere la questione, in ogni caso noi entro la settimana partiamo con la prenotazione”.

“AstraZeneca – ha aggiunto – lo somministreremo a tutto il mondo della scuola: docenti, personale non docente, lavoratori scolastici e dell’Università. Un target molto importante. Le dosi di AstraZeneca oggi non sono tantissime, speriamo di incrementarle nei prossimi giorni”.

Parente (Iv): ci abbiamo creduto

Il piano di vaccinazione dei docenti è sostenuto anche a livello politico. “Noi al Governo Draghi – ha detto la senatrice di Italia Viva Annamaria Parente, presidente della commissione Igiene e Sanità – ci abbiamo creduto e ci crederemo per la sua guida forte riconosciuta a livello internazionale. Come Italia Viva daremo il nostro apporto, per mettere in sicurezza la salute con un piano vaccinale efficace e veloce, per la scuola e per il lavoro”.

Tamponi alle superiori in Lombardia

Nel frattempo, la Regione Lombardia ha avviato il servizio di prenotazione dei tamponi antigenici per 1.345 tra scuole secondarie di secondo grado e istituti di formazione professionale.

Il percorso, che si rivolge ai contatti stretti a partire dal quinto giorno dall’identificazione di un caso positivo, prevede che ci si possa prenotare sulla piattaforma www.prenotasalute.regione.lombardia.it o tramite l’app ‘Salutile Prenotazioni’, in modo da garantire la tempestiva individuazione dei casi e prevenire focolai in ambiente domestico.

Il servizio regionale di prenotazione consentirà poi la prenotazione per effettuare il test entro un massimo di 48 ore.

Per tutti i test antigenici effettuati, le farmacie dovranno registrarne l’esito (sia positivo, che negativo) attraverso un’apposita funzionalità.

“Il servizio gratuito – commenta il vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti – è un’opportunità per individuare eventuali casi Covid-19 positivi in modo precoce. In questa fase della pandemia vi è evidenza infatti di una sua elevata trasmissione nei gruppi di popolazione più giovane”.

Tanti studenti ancora a casa

Nel frattempo, una ricerca di Skuola.net su 6 mila alunni delle superiori mostra come nelle ultime settimane di scuola – lockdown esclusi – “1 su 10 non sarebbe potuto ancora tornare in classe per paura o disorganizzazione della scuola. E uno su sette già avrebbe subito uno stop per via di casi di Covid a scuola”.

E due studenti su cinque lamentano l’affollamento dei mezzi pubblici. La ricerca ha preso in esame le risposte degli alunni di tutta Italia dal 5 al 12 febbraio.

Ma quasi uno studente delle superiori su dieci dice di non aver ancora messo piede a scuola per paura del contagio: il 41% è stato fermato dai genitori che non si fidano di far tornare il figlio a scuola; nel 7% dei casi sono i ragazzi stessi a non voler tornare. In un caso su 3 è stata la scuola a non essersi ancora organizzata a dovere.