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Villani (M5S): le scuole chiuse fanno più danni del virus e la DaD mina l’equilibrio psichico degli alunni

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Mentre il Movimento 5 Stelle si pone in modo decisamente cauto rispetto alla riapertura degli istituti, con la ministra Lucia Azzolina che non esclude del tutto che a settembre la situazione possa rimanere immutata, alcuni deputati “grillini” vanno controcorrente.

Con la DaD addio capacità relazionale

Propensa alla riapertura prima di settembre è, ad esempio, l’on. Virginia Villani (M5S), dirigente scolastica nominata in commissione Cultura della Camera, secondo la quale “il prolungamento delle attuali misure di didattica a distanza annulla la capacità relazionale della scuola e questo potrebbe essere molto rischioso per l’equilibrio psichico degli alunni”.

Lo dice la rivista Jama Pediatrics

A sostegno di questa tesi, la deputata ha citato uno “studio pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Jama Pediatrics”, secondo cui “i bambini in isolamento hanno maggiori sintomi depressivi di rilevanza clinica e anche maggiori ansie e fobie. Sociologi, pedagogisti e psicologi infantili da sempre concordano sulla centralità dello sviluppo sociale del bambino”.

“Ciò dimostra – sostiene la deputata – che la chiusura totale delle scuole potrebbe provocare, ai nostri bambini, danni molto più gravi del virus”.

Un piano per rientrare in modo graduale

Villani ha chiesto, quindi, “un piano sperimentale di riapertura graduale, iniziando proprio dai bambini più bisognosi di tutele e di attenzioni”.

La preoccupazione per i bambini e studenti esclusi dalla didattica a distanza è, in effetti, la stessa che hanno espresso anche altri deputati grillini, ad iniziare da Luigi Gallo, presidente della Commissione Istruzione della Camera.

Meglio la “didattica della vicinanza”

La riapertura, sempre secondo l’on. Villani, avverrebbe tramite la “didattica della vicinanza”, la quale aiuterebbe “gli alunni a interpretare il drammatico momento che stanno vivendo, ad attribuire senso agli eventi, ad avere fiducia nel ritorno del tempo ordinario”.

“Penso ad attività all’aperto, magari con docenti più giovani, usando tutti i dispositivi di protezione necessari, alternando e diversificando i gruppi di alunni e le attività, organizzando tempi e spazi in sinergia con il Comune e le associazioni del territorio”, ha concluso la deputata del M5S.

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