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Assunzione di 15mila persone coi costi dei banchi a rotelle: lo sostiene la Uil scuola

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Pino Turi, segretario generale di Uil Scuola, picchia duro contro la scelta della ministra dell’istruzione di proporre i  cosiddetti banchi a rotelle e poi acquistati da tate scuole. Polemica ormai di lunga durata e usata anche come grimaldello dalle opposizioni per indebolire Lucia Azzolina. In Veneto, come si ricorderà, sono stati addirittura ritirati perché provocherebbero mal di schiena ai ragazzi, nonostante il commissario Arcuri abbia assicurato che sono stati regolarmente certificati.

Dice il segretario Uil Scuola all’Adnkronos: “Partendo dal presupposto che i banchi a rotelle sono arredi innovativi che hanno un loro perché in situazioni particolari, qui il problema è stato a monte. L’avere pensato di potere risolvere le criticità conseguenti alla pandemia investendo in arredi anziché persone, docenti, personale scolastico”. 

“Ecco il conto: con quanto si è speso, circa 500 mln di euro complessivi tra banchi tradizionali  ed a rotelle, avremmo assunto 16mila persone per un anno, dunque sostenuto 16mila famiglie”, capitale umano portatore di “benessere oltre che individuale anche collettivo” ed avuto “meno problemi alla schiena” a causa di posture scorrette. 

Invece, “la mancanza di visione, di programmazione ha indotto in errore portando a sottovalutare il problema. Abbiamo assistito ad uno spreco di risorse; di soldi spesi, non investiti; di banchi inutili in assenza di didattica innovativa, nocivi per la schiena ed accatastati nelle terrazze. Quando con l’aumento dell’organico avremmo consentito la diminuzione di alunni per classe”. 

Intorno alla scuola “la società si sta spegnendo”, eppure è “la struttura più importante del Paese, con un milione di addetti. Mi auguro che il prossimo ministro non sia un Messia, ma abbia peso ed efficienza politica”.

Si capisce pure che per il segretario della Uil Scuola, più che auspicare un nuovo ministro dell’istruzione, ne dà per certo la sostituzione.