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Coronavirus, Azzolina: “A breve piano per la scuola. Studenti e docenti hanno bisogno di certezze”

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La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, torna a parlare in merito all’attualità scolastica. Lo fa, come ormai di consueto, dalla pagina personale su Facebook.

Per Azzolina “la battaglia contro il Coronavirus non è ancora vinta, anzi. I segnali di rallentamento dell’epidemia non devono trarre in inganno: abbassare la guardia sarebbe disastroso”.

Poi aggiunge: “Ora che la pausa forzata dalla scuola in presenza si sta ulteriormente allungando vogliamo mettere in campo nuovi strumenti per sostenere docenti e studenti”.

Dunque l’annuncio: “Adotteremo un piano complessivo che possa guidare la Scuola nella prosecuzione di questo anno scolastico e guardando al prossimo. Di concerto con tutte le forze politiche che compongono la maggioranza stiamo definendo un pacchetto di misure. A breve faremo chiarezza perché la scuola ha bisogno di certezze”.


Una bozza di decreto legge, così come segnala il Sole 24 Ore (il testo è di 4 articoli) da un lato affida alla ministra Lucia Azzolina il potere di prendere con ordinanza tutte le decisioni che si riveleranno necessarie su valutazioni, promozioni, esame. E, dall’altro, le consente di bypassare il parere consultivo del Consiglio superiore della pubblica istruzione su una serie di altri atti, ad esempio sugli organici o sulla valutazione.

Il Consiglio dei Ministri, però, potrebbe slittare. Il testo, con le misure anche per la scuola, sarebbe ancora in via di definizione e non è detto sia pronto per domani, ma potrebbe essere approvato in una riunione del Consiglio dei ministri nei giorni successivi, magari nel fine settimana.

Tuttavia, sempre secondo il Sole 24 Ore, più il varo del decreto legge dovesse slittare, più i poteri affidati alla ministra Azzolina verrebbero circoscritti. Di conseguenza, la soluzione ideata per lo svolgimento degli esami di Stato (maturità e terza media) potrebbe finire nero su bianco già nel decreto.

Due le strade per la maturità: se le scuole realmente riaprissero entro metà, resterebbe davanti un mese di lezione per arrivare alla maturità, visto che la prima prova (italiano) è in calendario per il 17 giugno e la seconda (greco/latino al liceo classico e matematica/fisica allo scientifico) per il giorno dopo.

A quel punto si potrebbero ammettere tutti i 500mila studenti di superiore.

Lo scenario, però, potrebbe mutare velocemente e a viale Trastevere stanno mettendo a punto un altro scenario applicabile in caso di serrata degli istituti scolastici fino alla fine dell’anno. In quel caso l’esame consisterebbe semplicemente in un colloquio, eventualmente da svolgere a distanza.

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