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In arrivo i 200 milioni del merito: non a “pioggia”, no a 1 o 2 docenti

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Nel giorno in cui i sindacati abbandonano le trattative sul bonus premiale, il Miur annuncia l’imminente arrivo dei 200 milioni utili a finanziarlo.

Il ministro dell’Istruzione, infatti, ha firmato il decreto con i criteri di riparto dell’apposito Fondo, segnando un’altra tappa dell’attuazione della ‘Buona Scuola’.

“Le scuole, per la prima volta, saranno dotate di un budget – una media di 23.000 euro per istituto – da distribuire fra gli insegnanti che si sono distinti per la loro capacità di innovare la didattica, di potenziare le competenze degli studenti, per il contributo dato al miglioramento della comunità scolastica”, scrivono da Viale Trastevere.

Il Miur ha anche tenuto a dire che “la valorizzazione del merito riguarda i docenti di tutti i livelli scolastici. Il fondo dovrà essere utilizzato in modo mirato: non potrà essere distribuito a pioggia né dato solo a uno o due docenti”.

Il Fondo da 200 milioni sarà distribuito tenendo conto di due parametri: la numerosità dei docenti di ruolo in servizio e alcuni fattori di complessità della scuola come la presenza di alunni stranieri, di alunni diversamente abili, il numero medio di alunni per classe, il numero di sedi scolastiche in aree montane o piccole isole. Il decreto è stato trasmesso alla Corte dei conti per la necessaria registrazione.Sarà poi accompagnato da una nota esplicativa che verrà inviata alle scuole.

Il ministero ha anche ricordato che, come previsto dalla Legge 107/15, sarà il dirigente scolastico ad assegnare i fondi al personale docente tenendo conto dei criteri stabiliti da un apposito nucleo di valutazione composto da: dirigente (che presiede), tre docenti, due genitori (dall’infanzia alle medie) oppure un genitore e uno studente (alle superiori), un componente esterno individuato dall’Ufficio scolastico regionale.

 

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“L’assegnazione di questi fondi – sottolinea il ministro Stefania Giannini – rappresenta un cambiamento culturale importante per il nostro Paese. Per la prima volta la scuola italiana dispone di uno strumento concreto di valorizzazione del lavoro dei docenti. Si tratta di risorse nuove e aggiuntive”.

“Gli insegnanti – prosegue il titolare del Miur – hanno un ruolo determinante, che è quello di formare le nuove generazioni. Per questo con la Buona Scuola siamo tornati ad investire su di loro. Con un piano di reclutamento dai numeri straordinari; con un rinnovato processo di formazione dei neoassunti che li inserisce in un vero percorso di crescita professionale; con un piano da 40 milioni di euro sulla formazione in servizio, che stiamo per varare e che riporterà il Paese alla normalità: mai più docenti costretti ad aggiornarsi a spese proprie”.

In questo contesto, conclude Giannini, “si inserisce anche la valorizzazione del merito, uno strumento per dare un riconoscimento aggiuntivo a quei docenti che, secondo il giudizio della loro comunità scolastica, meritano di essere particolarmente valorizzati”.

 

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