
“Altro che rigenerazione della scuola, le nuove indicazioni prescrivono invece che indicare, con un ritorno alla logica del programma da svolgere, alla faccia dell’interdisciplinarietà e dell’autonomia della scuola e degli insegnanti. Non è un caso quindi che la scuola si mobiliti”: a sostenerlo è stata la senatrice del Pd, Cecilia D’Elia, dopo avere assistito al question time nell’aula del Senato con le risposte del ministro Giuseppe Valditara.
Tra poche ore, sabato 18 ottobre, sono previste una serie di manifestazioni in diverse città per protestare contro il progetto ministeriale di riscrivere le Indicazioni nazionali per il primo ciclo di istruzione: ci sarà anche la Flc-Cgil che, insieme con altre 25 associazioni professionali, ha dato vita da tempo al Tavolo per la Scuola democratica.
“Noi crediamo – ha proseguito D’Elia – che il ministero abbia fatto male i compiti perché agisce in maniera ideologica. Il ministro Valditara oggi al Senato ha cercato di ridurre il valore del parere del Consiglio di Stato, sostenendo che le sue indicazioni nazionali contengono un grande progetto culturale. Noi crediamo invece che abbiano una visione elitaria e tecnicamente lacunosa delle istituzioni scolastiche”.
Anche per Simona Malpezzi, anche lei senatrice dem, “il Consiglio di Stato è intervenuto nel merito delle nuove indicazioni nazionali e ha sollevato alcune criticità, come l’impatto della nuova regolamentazione sul sistema scolastico, la sua sostenibilità finanziaria, le molte incertezze applicative. Questioni che come Pd avevamo già sollevato, non perché siamo bravi ma perché siamo in ascolto degli operatori”.
“Non si comprende la necessità – ha continuato Malpezzi – di un ulteriore cambiamento dei sistemi ordinamentali, soprattutto senza un confronto vero e aperto con il mondo della scuola, che da parte del Ministero non c’è stato”.
La democratica sostiene, dunque, che “il ministro dell’Istruzione, Valditara, nel corso del question time nell’aula del Senato non abbia risposto nel merito a nessuno dei fondamentali rilievi sollevati dal Consiglio di Stato sulle sue indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.
Ecco perché, conclude Malpezzi, “il 18 ottobre il mondo della scuola scenderà in piazza contro queste indicazioni, prodotte senza coinvolgere davvero associazioni, esperti, operatori: come Pd, noi chiediamo ancora una volta al ministro di fermarsi e di aprire un tavolo con associazioni e sindacati per un confronto vero e non ideologico”.




