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La nuova malattia del XXI secolo si chiama Digital Amnesia

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E’ la “Digital Amnesia” la nuova malattia degli impiegati e dei professionisti  del XXI secolo.

Lo rileva un’indagine commissionata da “Kaspersky Lab”azienda di sicurezza informatica, secondo cui gli impiegati sopravvalutano la propria capacità di essere multi-tasking: pensano di poter scrivere al computer e ascoltare attentamente allo stesso tempo, ma in realtà non è così.

La Digital Amnesia, cioè l’esperienza di dimenticare le informazioni perché affidate a un dispositivo digitale, ha quindi un impatto significativo anche sul luogo di lavoro, perché i dispositivi potenzialmente pericolosi, possono essere gli unici a tenere traccia delle conversazioni.

La ricerca che ha coinvolto 6.000 utenti di 6 paesi europei, dai 16 anni in su, analizzando la presenza e l’impatto della Digital Amnesia nell’ambiente di lavoro  ha scoperto che molti professionisti aziendali sono disposti a sacrificare un ascolto attivo pur di prendere appunti velocemente e in tempo reale di quanto detto a un meeting o a una presentazione.

L’indagine ha evidenziato inoltre come il 44% degli uomini d’affari ha ammesso che prendere appunti su un dispositivo digitale li porta a perdere importanti indizi di contesto, emozionali o comportamentali, essenziali per una profonda comprensione, mentre il 13% ha confessato di aver perso un appunto digitale e di essersi scoperto assolutamente incapace di ricordare quanto fosse stato detto durante la riunione di lavoro

Rispetto alla media europea, pare che l’Italia conservi ancora una buona memoria. Le percentuali degli utenti europei “smemorati” sono un po’ più alte: non ricordano  a memoria i numeri di telefono dei propri figli il 57% (nel Regno Unito la percentuale raggiunge addirittura il 71%), degli amici il 67% e dell’ufficio il 51%. Circa un terzo non è riuscito a ricordare il numero del proprio partner.

I risultati emersi dall’indagine di Kaspersky Lab suggeriscono dunque che la nostra incapacità di conservare nella memoria informazioni importanti deriva dal fatto che deleghiamo la responsabilità di ricordare ai dispositivi digitali come ad esempio gli smartphone con inevitabile problemi in caso di perdita o compromissione dei dati digitali che porterebbe ad un impatto emotivo devastante.

In una situazione di questo tipo il 22% ha affermato che verrebbe sopraffatto dal panico poiché i dispositivi digitali sono l’unico posto in cui archivia immagini e informazioni importanti mentre il 36% proverebbe grande tristezza poiché non avrebbe più accesso a ricordi importanti.

Alla base della digital amnesia c’è anche la volontà di avere il dato, l’informazione tutto e subito che porta a rendere meno solide le funzioni del cervello.

 

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Diversi psicologi, infatti, sostengono che l’onnipresenza del web (e di Google) ha indebolito le facoltà mnemoniche delle persone: potendo fare costantemente affidamento sulla tecnologia, sono sempre di meno quelli che apprendono nozioni a memoria (non solo poesie, ma anche date storiche e molte altre informazioni), perdendo le capacità mnemoniche acquisite durante gli anni scolastici.

Quante nozioni si riescono ad apprendere ogni giorno? Poche e per questo motivo i sociologi parlano di binge reading, un eccesso di lettura che porta inesorabilmente a perdere le capacità mnemoniche.  

Senza entrare nel merito della perenna diatriba tra chi pensa che la tecnologia sia utile da chi ne prende le distanze, se da un alto i device digitali hanno fatto perdere alle persone un po’ delle loro facoltà mentali, dall’altra hanno reso più facile la memorizzazione di notizie che prima l’essere umano era obbligato a scartare per paura di un overload informativo.

Perché, come i muscoli del nostro corpo, anche il cervello deve essere tenuto in allenamento. Per evitare di incappare nella Digital Amnesia bastano alcuni semplici esercizi.

Prima di andare subito a ricercare una notizia o informazione su internet proviamo a fare lo sforzo di provare a ricordarla. Fissiamo nella nostra mente almeno le principali credenziali di accesso ai siti che riteniamo più importanti. Ripetiamo i versi di una poesia o la formazione della squadra di calcio. Infine, la sana enigmistica e sudoku molto utile per tenerci allenati con la memoria. Non resta che cominciare gli allenamenti!

 

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