
Giusto presentare autori che non vengono studiati in classe alla prima prova scritta d’italiano della maturità? Il docente e scrittore Enrico Galiano ha espresso la sua opinione in un articolo su Il Libraio, in cui ha cercato di dare una spiegazione di questa scelta.
Ecco le sue parole: “Lo so. Quando hai visto i nomi – Pasolini, Tomasi di Lampedusa, Piers Brendon – ti è venuto un colpo. Hai alzato lo sguardo, cercato l’occhio complice di qualcuno, e pensato: ‘Ma che scherzo è?‘. Perché va bene tutto, ma Pasolini non si fa quasi mai: con il programma lì non ci arriva nessuno. Il Gattopardo, se ti è andata bene, lo hai sentito nominare. E Borsellino… bellissimo, certo, ma non esattamente l’autore su cui hai fatto le interrogazioni di italiano, no?”.
“Hai studiato come un dannato. Hai sottolineato, riassunto, evidenziato. Ti sei fatto venire il mal di testa su Ungaretti e Montale. E poi? Arrivano loro. Sembra una beffa. Ma non lo è. O almeno: ci sono dei motivi, del perché si fa così”, ha aggiunto”.
Ecco l’elenco dei motivi presentati dal docente:
1. Perché la prova serve a vedere se sai leggere davvero
“Non si premia chi sa tutto il programma, ma chi sa utilizzare quello che sa per affrontare quello che non sa: insomma, chi sa guardare un testo nuovo e coglierne il significato, le metafore, i riferimenti, lo stile. È un esercizio di comprensione e pensiero critico, non di memoria.
2. Per evitare squilibri tra le scuole
Non tutti fanno gli stessi autori nello stesso ordine. Alcune classi affrontano Montale a gennaio, altre a maggio. Alcuni docenti si fermano a Saba, altri arrivano a Calvino. Inserire un autore ‘neutro’ aiuta a livellare il campo da gioco.
3. Per aprire alla contemporaneità
Caproni, Magris, Pasolini: sono scelte che portano dentro la scuola voci nuove, temi attuali, linguaggi più vicini al nostro presente. Spesso l’autore scelto ha un valore simbolico. Pascoli in tempi di lutto collettivo, Caproni negli anni in cui si parla di ambiente, ecc. Non è solo letteratura, è anche un modo per raccontare il presente.
4. Per scongiurare il pericolo “compitino”
Se ti davano Montale o Ungaretti, rischiavi di partire in automatico: biografia, contesto storico, due metafore, struttura, commentino finale – fine.
Ma con un autore che non conosci, non puoi riciclare nulla. Devi davvero leggere. Davvero pensare.
5. Perché sei tu a dover fare il ponte tra ciò che sai e ciò che leggi
Questo è forse il punto più importante: sei tu a dover trovare i riferimenti agli autori che conosci. Nessuno ti chiederà se hai fatto Pasolini a lezione, ma se hai qualcosa da dire a partire da Pasolini. Se riesci a incrociarlo con Montale, con Leopardi, con Pirandello, con te stesso.
Letture originali da proporre in classe, approfondimenti, news e percorsi ragionati rivolti ad adolescenti.
Prendiamo i versi usciti quest’anno. Guarda qui:
‘Ma è mutato / il cuore; e dopo poche notti è stinta / tutta quella luce che dal cielo / riarde la campagna’.
Non ti viene in mente Montale, quando parla della ‘divina Indifferenza’?
Non senti Leopardi, la sua natura matrigna?
Non riecheggia Foscolo, e la sua inquietudine che cerca la pace nella quiete della sera?
Lo so: trovarsi di fronte autori sconosciuti sembra uno sgambetto, una presa in giro. Ma è per questo che leggiamo i poeti: non per sapere cosa dicono, ma perché ci diano le parole per dire quello che noi abbiamo da dire.
È questo che conta.
La tua capacità di creare ponti.
Tra ciò che hai studiato e ciò che stai leggendo.
Tra il programma e la vita vera.
Tra il foglio che hai davanti e tutto quello che hai dentro”.
Maturità 2025, le tracce
Tipologia A, analisi e interpretazione di un testo letterario
A1: Pier Paolo Pasolini, “Appendice I a ‘Del Diario’ (1943-1944)” da “Tutte le Poesie“, a cura di Walter Siti (2009).
A2: Giuseppe Tomasi da Lampedusa, “Il Gattopardo“.
Tipologia B, analisi e scrittura di un testo argomentativo
B1: Piers Brendon, “Gli anni trenta, il decennio che sconvolse il mondo”.
B2: Riccardo Maccioni, “Rispetto” è la parola dell’anno Treccani.
B3: Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità”.
Tipologia C, riflessione critica
C1: Paolo Borsellino, “I giovani, la mia speranza”.
C2: Anna Meldolesi e Chiara Lalli, “L’indignazione è il motore del mondo social. Ma serve a qualcosa?”.
Maturità 2025, i dati
Quest’anno sono 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.
La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:
Licei: 268.577
Istituti Tecnici: 169.682
Istituti Professionali: 86.156