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Rientro a scuola gennaio. Tutte le decisioni, regione per regione [in aggiornamento]

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Rientro a scuola il 7 gennaio o rinvio? Iniziano a delinearsi le posizioni di tutte le regioni d’Italia.

  • Abruzzo. Marsilio non ha ancora espresso la propria posizione.
  • Basilicata. Attesa la decisione del Presidente Vito Bardi. Intanto a Vietri di Potenza (Potenza), il sindaco, Christian Giordano, ha annunciato la chiusura delle scuole fino al 10 gennaio: a causa “dell’evolversi dell’emergenza sanitaria causata dai contagi al Covid-19” le scuole elementari e medie del comune non riapriranno quindi il 7 gennaio.
  • Calabria: il Presidente Spirlì scettico sulla riapertura il 7 gennaio per le scuole superiori: “Sono disposto a dire sì al 50 per cento, ma no al 75. Il contagio esiste e non è una passeggiata.”
  • Campania: in Campania si ritorna gradualmente a partire dall’11 gennaio. Ecco il comunicato della regione: “L’11 gennaio potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria, e successivamente, dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.  Resta confermato che per quanto riguarda la DAD (Didattica a distanza) anche in Campania le lezioni riprenderanno regolarmente il 7 gennaio.
  • Emilia Romagna: l’Emilia Romagna, sebbene regione a rischio, si dice pronta a far ripartire gli studenti in presenza già dal 7 gennaio.
  • Friuli Venezia Giulia: per il Friuli Venezia Giulia l’Ordinanza che rinvia l’apertura delle scuole per gli studenti delle superiori al 31 gennaio sarà presto firmata dal Presidente Fredriga. Lo annuncia, nel corso di una conferenza stampa, l’assessore regionale all’istruzione Alessia Rosolen. Si lascia aperto lo spiraglio di un’apertura anticipata nel caso che da qui al 31 la curva epidemiologica dovesse appiattirsi.
  • Lazio: nel Lazio riprenderanno il 7 gennaio le lezioni in presenza del 50% degli studenti delle superiori, ma con ore ridotte (da 60 a 45-50 minuti) e possibile prevalenza degli allievi in entrata alle ore 8 piuttosto che alle 10. A questo link la nota dell’USR Lazio.
  • Liguria: Toti scettico sulla riapertura il 7 gennaio.
  • Lombardia: La Regione guidata da Attilio Fontana sarebbe pronta alla riapertura delle scuole, con i piani realizzati dalle prefetture, che riguardano anche i trasporti, tutti definiti. Però, spiegano dalla Regione, il buon senso impone di capire cosa succederà nei prossimi giorni. Resta infatti da sciogliere il nodo dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza che a breve dovrebbe indicare i nuovi e più rigidi parametri che indicano le zone rosse e arancioni, che saranno effettivi fra qualche giorno. Il timore della Giunta è che si arrivi a richiudere le scuole superiori nel volgere di pochi giorni. L’orientamento attuale è rimandare il rientro almeno all’11 gennaio. Già sul sito internet della Regione si lasciava intendere la posizione orientata alla gradualità e prudenza: “Per garantire sicurezza agli studenti della scuola della Lombardia, la ripresa delle lezioni in presenza dal 7 gennaio dovrà avvenire gradualmente – a partire dal 50% – per risolvere alcune criticità che potrebbero favorire una ripresa dei contagi.”
  • Marche: Il no al rientro il 7 gennaio è ufficiale. La didattica a distanza proseguirà al 100% per le scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, fino al 31 gennaio. Lo ha deciso la Giunta regionale che si è confrontata sull’andamento epidemiologico. Il presidente Francesco Acquaroli emanerà martedì 5 un’ordinanza che formalizzerà la decisione “assunta allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus e garantire il più possibile la salute e la sicurezza dei cittadini e la tenuta delle strutture ospedaliere”. Poche ore prima, il vicepresidente Carloni aveva affermato: “E’ un controsenso restringere i parametri e poi riaprire le aule delle superiori. I sacrifici devono farli tutti”.
  • Molise. In attesa di decidere il Presidente della Regione Molise Donato Toma.
  • Piemonte: il Presidente Alberto Cirio non si è ancora espresso sulla riapertura delle scuole il 7 gennaio. Ma la regione ha già messo in campo 7 milioni di euro per un rientro in classe in sicurezza a fronte di uno screening di massa di tutta la popolazione scolastica. Si tratta del progetto Scuola sicura.
  • Puglia: il Presidente Emiliano si riserva di decidere se rinnovare la passata ordinanza che dava ai genitori facoltà di scegliere tra DaD e scuola in presenza o se rinviare del tutto la riapertura delle scuole.
  • Sardegna: Anche l’Isola sta valutando di non riaprire le scuole giovedì 7 gennaio. Secondo quanto apprende l’Ansa, a prescindere dalle decisioni del Governo, il ritorno in classe in Sardegna sarà molto probabilmente posticipato al 15, sempre nel rispetto del 50% degli studenti in presenza. In questo modo la Regione avrebbe una settimana in più per verificare la messa a punto di tutte le misure anti contagio studiate in vista della ripartenza. E il periodo dal 7 al 15 verrebbe quindi considerato come ‘filtro’. La decisione è attesa domani nel vertice già fissato dal governatore Solinas con gli assessori competenti. Si profila un’ordinanza specifica.
  • Sicilia:  In Sicilia la scuola si prepara per la riapertura l’8 gennaio (data stabilita nel calendario regionale a inizio anno), per tutti i gradi di scuola. Le superiori iniziano al 50% fino al 18 gennaio. Dal 18 gennaio, se la curva epidemiologica lo permetterà, la percentuale salirà al 75%. Lo afferma l’assessore all’Istruzione della Regione siciliana, Roberto Lagalla con circolare 05105 del 31 dicembre.
  • Toscana: “Sappiamo quanto le conseguenze di questa pandemia abbiano gravato sugli studenti, quindi abbiamo lavorato per riportarli in classe quando le condizioni lo avrebbero reso possibile. Oggi i dati toscani, che ovviamente continuiamo a monitorare, lo rendono possibile, e quindi ci attesteremo alle indicazioni nazionali rispetto alla ripartenza del 7 gennaio“. Così l’assessore toscana all’istruzione Alessandra Nardini. Anche il Presidente Giani interviene sull’argomento, confermando la scelta del 7 gennaio per il rientro a scuola di ogni ordine e grado.
  • Trentino Alto Adige: Gli studenti trentini rientreranno a scuola in presenza al 50% il prossimo 7 gennaio. Lo ha confermato stamane l’assessore all’istruzione e cultura Mirko Bisesti, in un incontro con i dirigenti scolastici. Anche l’Alto Adige ci si prepara per il rientro in classe il 7 gennaio per tutte le scuole di ogni ordine e grado. Per il ritorno in aula è prevista l’introduzione di un piano di trasporto scolastico, al fine di garantire per alunni e studenti un rientro a scuola in sicurezza.  
  • Umbria: La Presidente Donatella Tesei non si è espressa sul rientro a scuola il 7 gennaio.
  • Valle d’Aosta: “La Valle d’Aosta è pronta ad aprire le scuole superiori il 7 gennaio, la decisione di un rinvio sarebbe molto grave”. Lo dichiara all’ANSA Luciano Caveri, assessore all’istruzione della regione alpina.
  • Veneto: con OM firmata da Zaia le scuole secondarie di secondo grado continueranno con la DAD fino al 31 gennaio.