Home Attualità Rinnovo contratto scuola, ultime notizie: il prossimo incontro il 5 novembre, le...

Rinnovo contratto scuola, ultime notizie: il prossimo incontro il 5 novembre, le risorse in campo. Il punto

CONDIVIDI

Siamo alle battute finali, a quanto pare, per quanto riguarda la firma del contratto scuola 2022-2024. Lo scorso 31 ottobre, si è tenuto un incontro all’Aran, che ha riguardato l’intero comparto scuola, università e ricerca.

Stefano Cavallini, di Anief, ha rivelato di cosa si è parlato nel corso dell’incontro di oggi, oltre agli aumenti anche per i settori AFAM, università e ricerca: “Ci sono stati comunicati i dati relativamente agli incrementi derivanti da ciò che è presente nella legge di bilancio dell’anno scorso in cui si parlava di aumenti che per il triennio 2025/27: ci sarà un aumento del 5,40%”.

“Poi ci sono stati forniti tutti i dati per i vari settori: nella scuola l’incremento sarà orientativamente di circa 142 euro per i docenti e di 104 euro per il personale Ata. Stiamo parliando del triennio 2025/27, poiché nella legge di bilancio c’era una previsione per quel triennio”, ha concluso Cavallini.

Ma a che punto siamo?

Aumenti stipendi docenti, le risorse sul campo

Presto ci sarà un successivo incontro dedicato solo alla scuola, dove verrà affrontato con le sigle sindacali l’importo complessivo degli aumenti.

L’indicazione arrivata all’Aran è chiara: le risorse disponibili per il rinnovo del contratto 2022-2024 dei dipendenti della scuola, circa 1,2 milioni di lavoratori, sono state messe tutte sul tavolo. Si tratta di 2.962,5 milioni stanziati dalla legge di bilancio 2024, 102,7 milioni previsti dalla Manovra 2025, 240 milioni di una tantum stanziati grazie all’intervento del Ministero dell’Istruzione e del Merito con il decreto-legge 9 settembre 2025 n. 127.

È ora di chiudere, questa la linea indicata dal ministro Valditara, anche in vista del rinnovo del contratto 2025-2027, per il quale le risorse sono già a bilancio e le cui trattative possono partire a stretto giro così da garantire la continuità contrattuale necessaria a recuperare l’inflazione: si tratterebbe di tre rinnovi contrattuali in 4 anni di Governo.

“Gli aumenti stipendiali” medi “previsti – aveva annunciato lo stesso Naddeo – vanno da 82 a 186 euro mensili per il personale amministrativo e da 105 a 177 euro mensili per i docenti. Sono state inoltre rideterminate le indennità fisse, che per i docenti passano da 204 a 320 euro mensili, mentre per il personale amministrativo variano tra 88 e 109 euro mensili. Per i Direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) l’indennità di direzione è stata fissata a 2.972 euro annui”.

A questo punto, resta da capire solo se dalla Legge di Bilancio 2026 il ministro Giuseppe Valditara riuscirà a ricavare qualche ulteriore economia per il settore scolastico: l’ipotesi non è remota, ma appare comunque complicata considerando che praticamente quasi tutti i dicasteri rivendicano risorse ulteriori per motivi disparati.

Le opinioni dei sindacati

I sindacati, in base alle informazioni che abbiamo, reagiranno in modo diverso: la Flc-Cgil è molto probabile che non prenda nemmeno in considerazione l’ipotesi di aumento medio di 150 euro medi lordi, di cui quasi la metà già in busta paga attraverso l’indennità di vacanza contrattuale (con un’una tantum da quasi 10 euro aggiuntivi, derivante dai 240 milioni ricavati dal Ministro da somme varie ‘congelate’ o dimenticate).

La Cisl Scuola, come lo Snals, invece, è assai probabile che accetti la proposta, soprattutto se verrà confermato l’impegno dell’amministrazione pubblica di sedersi di nuovo al tavolo, ad inizio 2026, per discutere del rinnovo successivo, il 2023-2025, per i quali gli aumenti sarebbero già stati stanziati: nei giorni scorsi, la leader della Cisl Scuola, Ivana Barbaccidai microfoni della ‘Tecnica della Scuola ha anche inviato un appello alle altre forze sindacati perchè aderiscano a questa linea.

Da definire, soprattutto, sarà la posizione della Uil Scuola, che dopo avere non sottoscritto (in solitudine) l’ultimo contratto collettivo nazionale, potrebbe stavolta figurare tra i firmatari e tornare ai tavoli di contrattazione: i segnali perchè ciò avvenga, anche su”spinta” della Confederazione e del segretario generale Pierpaolo Bombardieri, ci sono tutti.

L’impressione è che stavolta potrebbe risultare più determinante del solito la posizione dei sindacati rappresentativi, ma con meno consensi: si tratta della Gilda degli insegnanti (al momento piuttosto critica, soprattutto per la scarsità di aumenti proposti) e dell’Anief, che da alcune settimane invia invece segnali meno critici verso la politica del governo: è possibile che i due sindacati, che a seguito delle ultime elezioni Rsu risultano quasi appaiati, attorno al 9 per cento di rappresentatività, agiscano in questa contrattazione quasi da ago della bilancia.

Come è probabile che qualora la maggioranza dovesse accettare la proposta, si arrivi ad un accordo solo di tipo economicola parte normativa, quindi, passerebbe direttamente all’interno della trattativa per il rinnovo successivo oppure verrebbe collocata nell’ambito della sempre complicata fase di sequenza contrattuale.

LEGGI ANCHE: Contratto scuola, quando sarà firmato? Quali aumenti per il personale? Il punto dell’esperto