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Salvini: “Pensare di chiudere i bimbi in classi differenziate e distanziati con il plexiglass è follia”

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L’ipotesi della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, di inserire dei pannelli divisori in plexiglass in aula per permettere il ritorno della didattica in classe a settembre, fa discutere.

Le visiere, piuttosto che le mascherine, che non consentono di vedere il viso, nell’idea della ministra serviranno a “tenere quanto più possibile unito il gruppo classe. Sono due concetti separati. tenere unito il gruppo classe, così come il ritorno in presenza, è un obiettivo generale. Le visiere sono un’opzione alternativa in termini di sicurezza, da usare, ad esempio per far sì che bimbi ipoacusici possano vedere il labiale dei docenti”.

Sui social sono tanti contrari all’idea della ministra e non mancano gli interventi dei politici. Ultimo è quello del leader della Lega, Matteo Salvini: “Stanno facendo interventi a raffica in aula in assenza di Conte e Azzolina. Pensare di chiudere i bimbi in classi differenziate e distanziati con il plexiglass è follia”. 

“I deputati della Lega – ha detto Salvini parlando a Napoli – sono da due giorni in aula a combattere questo decreto e in aula non ci sono Conte e il ministro dell’istruzione”.

“Non serve il plexiglass, basta fare quello che fanno altri paesi europei, con meno ragazzi nelle classi e spazi più ampi”, ha detto Salvini. “In Svizzera, Austria, Francia, Danimarca, Belgio e Germania hanno i bimbi in classe distanziati. In Francia ci sono classi da 10 alunni per i più piccoli e da 15 per i più grandi. Di certo non vedremo più le classi pollaio ma molto meglio il doppio turno e trovare nuovi spazi”.

“Mentre il governo – ha aggiunto l’ex ministro – parla pomposamente di stati generali e la Germania abbassa l’Iva su tutto, la vita reale degli italiani è fatta di tasse, burocrazia, incertezze. Si avvicina il pagamento dell’Imu di giugno, troppe famiglie e lavoratori non hanno ancora ricevuto gli aiuti promessi, gli imprenditori non trovano in banca quanto sperato, mamme e papà non sanno se, come e quando i figli potranno tornare a scuola”.

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