
Un sondaggio su WhatsApp con una domanda scioccante: “Chi meritava di più di essere uccisa: Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano o Mariella Anastasi?”. È quanto accaduto in una chat tra studenti del liceo scientifico “Jacopo Da Ponte” di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. L’episodio ha suscitato indignazione generale, spingendo la scuola a intervenire con fermezza, ma anche con una chiara intenzione educativa.
Come riporta il Corriere, lo studente che ha ideato e diffuso il sondaggio riceverà una sanzione disciplinare, probabilmente una sospensione, accompagnata da attività volte a stimolare la riflessione su quanto accaduto. Lo ha spiegato il dirigente scolastico Mario Tedesco, sottolineando la necessità di una “risposta educativa importante”, anche alla luce del disagio manifestato dagli stessi ragazzi dopo essersi resi conto della gravità del gesto.
A intervenire era stato anche lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito: “Quanto accaduto nella chat di un gruppo di ragazzi di Bassano del Grappa lascia molta amarezza e dimostra un alto grado di immaturità e di insensibilità. La scuola saprà prendere i provvedimenti opportuni non solo per sanzionare comportamenti così gravi, ma anche per richiamare alla cultura del rispetto”.
La scuola sta valutando provvedimenti anche per gli altri tre studenti che hanno partecipato al sondaggio. Intanto, l’autore ha chiesto scusa pubblicamente con una lettera rivolta alle famiglie delle vittime. La sua famiglia, inoltre, ha offerto un contributo per finanziare percorsi formativi sull’educazione al rispetto.
Non mancano però voci critiche. L’avvocato del ragazzo ha dichiarato che, essendosi trattato di un episodio avvenuto in una chat privata e fuori dall’orario scolastico, non dovrebbe esserci punizione disciplinare. Ma il mondo della scuola ha scelto una direzione chiara: condanna, presa di responsabilità e prevenzione.
Emblematico, fuori dal liceo, lo striscione esposto da alcuni studenti: “Io non ci sto”. Un segnale forte che dimostra come la comunità scolastica, di fronte alla banalizzazione della violenza, sappia ancora scegliere da che parte stare.
Lo sfogo dei dirigenti scolastici: “La scuola non può sostituirsi alle famiglie e ai social”
I dirigenti delle scuole di Bassano del Grappa – Asiago hanno preso una ferma posizione con un comunicato.
Ecco le loro parole: “In merito al gravissimo episodio avvenuto in una chat privata, tra compagni di classe, in cui un ragazzo ha postato un sondaggio offensivo e disumanizzante nei confronti di tre donne vittime di femminicidio, desideriamo esprimere innanzitutto la nostra ferma condanna per un gesto che, al di là della sua apparente superficialità, rivela una preoccupante mancanza di consapevolezza del rispetto dovuto alla vita, alla dignità delle persone e al dolore delle famiglie coinvolte”. CONTINUA A LEGGERE